Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il sindacato di Polizia Cosap ha indirizzato al Capo della Polizia, Prefetto Lamberto Giannini.
Ill.mo Signor Capo della Polizia,
ancora una volta si è assistito ad un inaccettabile ed inaudito episodio di violenza nella città di Napoli, questa volta perpetrato in danno di una nostra collega della Polizia di Stato, che ha avuto come scenario il porto partenopeo. La scrivente OS COSAP non vuole fare retorica puntando il dito sulla cronica carenza di personale più volte segnalata in precedenti comunicati al superiore Dipartimento e si è sinceramente stufata di scrivere sempre le stesse cose senza ottenere mai risposte concrete dal Viminale, soprattutto in termini di un considerevole incremento di personale, che possa garantire un accettabile controllo del territorio. Ill.mo Signor Capo della Polizia, che piaccia o meno al superiore Dipartimento, la città di Napoli da qualche anno sta vivendo un crescendo declino in termini di sicurezza e di controllo del territorio da parte della Questura, con quartieri abbandonati a sé stessi in balia di balordi di ogni genere. Quanto accaduto è letteralmente aberrante!!! La nostra collega che stava andando a recuperare la propria autovettura parcata all’interno del porto di Napoli dopo aver espletato il suo turno di servizio serale, è stata aggredita da un cittadino straniero. La vittima ha subito dapprima un violento colpo alla testa con un pesante sanpietrino, che le ha compromesso la normale capacità di reagire, subentrando il terrore allo smarrimento iniziale!È stata scaraventata a terra da una bestia alta un metro e ottanta, che ponendosi sopra di lei ha iniziato a seviziarla con dei morsi sul volto. Lei ha tentato di lottare con tutte le sue forze fino a farsi saltare vie tre unghie, non riuscendo purtroppo ad impugnare la pistola; la bestia le ha colpito ripetutamente il capo con la pietra e la collega è svenuta, ed è proprio in quel momento che la bestia ha abusato di lei. Il dramma della violenza sessuale che devasta la vita di tante donne e bambini questa volta ha toccato una di noi; una di quelle tante donne della Polizia di Stato, che con la loro empatia e sensibilità, intervenendo in contesti simili, curano nell’immediatezza le ferite, guadagnandosi la fiducia delle vittime, diventando le prime “psicologhe” a sostenerle. Oggi è lo stesso dramma, ma con qualcosa in più, perché la vittima fa parte di chi è preposto alla tutela della collettività e cerca di prevenire queste tragedie e reprimere questi crimini.Quanto è accaduto non può non innescare in tutti noi un sentimento di profonda rabbia ed impotenza:Rabbia per l’ennesimo cittadino extracomunitario irregolare sul territorio italiano, libero di circolare nonostante i suoi precedenti;Rabbia per chi sostiene che non si può pretendere che “un africano sappia che in Italia non si può violentare”;Rabbia per chi in questi casi ed affini, si protegge con l’usbergo dei problemi psicologici; Rabbia per il silenzio e l’ignavia di quelle categorie che in casi simili hanno giustamente urlato il proprio sdegno e la propria fame di giustizia;Rabbia per una endemica assenza di giustizia. In un questo profondo contesto di dolore per un’intera categoria lavorativa, questa OS COSAP si stringe attorno alla collega con la speranza di cacciare via dalla mente due spettri.Il primo: che l’appartenenza della vittima alla nostra amata Polizia di Stato la renda, agli occhi di parte della società, meno vittima.Il secondo: che se la collega si fosse legittimamente difesa sparando al violentatore, ferendolo o uccidendolo, sarebbe stata crocefissa dagli stessi che ora restano muti.Di converso possiamo cogliere delle certezze: il granitico senso di impunità che in Italia rende spavaldi molti criminali di qualsiasi colore e provenienza essi siano, tanto da farli tranquillamente perseverare in una violenza sessuale, nonostante la vittima sia una poliziotta;il senso di impotenza e la paura di vedersi rovinata la vita da “atti dovuti” della magistratura ogni volta che un operatore di Polizia interviene in situazioni critiche;la diffusa convinzione che una “giustizia” malata tuteli solo i criminali ai danni delle persone perbene.La scrivente OS COSAP esprime tutto il suo dolore e la vicinanza alla collega e a tutte le vittime di questi crimini ignobili e vili.Ill.mo Signor Capo della Polizia, la scrivente OS COSAP auspica in un urgente e straordinario piano di sicurezza per la città di Napoli e la sua provincia, magari con una diversa regia, che restituisca ai cittadini partenopei la sicurezza che meritano. L’occasione è gradita per porgere alle Ill.me SS.LL distinti saluti.