L’essere veggenti non è il frutto di una magia o di una reale abilità profetica ma è quella capacità di percepire deboli segnali di allarme che altri non sanno cogliere.
Questo sindacato ha il triste peso di essere stato nuovamente oracolo di una tragedia annunciata: non più di 15 giorni fa, il segretario generale del MOSAP Fabio CONESTA’ aveva attirato l’attenzione sulle criticità del litorale e nello specifico del Commissariato di “Anzio – Nettuno”, dove la carenza del personale e una età media sopra i 50 anni ha già da tempo fiaccato le risorse di quell’Ufficio.
La professionalità e la dedizione del personale del Commissariato che spesso ha sacrificato gli interessi personali per dedicarsi al lavoro, ha retto in piedi negli ultimi anni questo baluardo della legalità che da troppo tempo vacilla tra assenze e mancanza di forze fresche.
La stanchezza mentale del personale oppresso dalle asfissianti turnazioni e dalla sensazione di un continuo stato di emergenza ha portato allo sfinimento ogni risorsa e, tra l’altro, alcune figure portanti, ormai prossime alla pensione, non hanno trovato un avvicendamento nei tempi necessari ad un propedeutico affiancamento che avrebbe potuto formare i nuovi cardini dell’Ufficio trasmettendo la giusta memoria storica e inserendo le nuove figure di comando in modo progressivo e naturale.
Oggi di fronte alla tragedia annunciata della morte di un giovane 25enne per un accoltellamento al termine di una serata, che avrebbe dovuto essere di svago e amicizia, dobbiamo tutti farci un esame di coscienza e un bagno di umiltà rimettendo in discussione l’impianto di sicurezza dell’intero litorale.
A tale tragedia si aggiunge, tra l’altro, l’accoltellamento, avvenuto all’interno del Commissariato stesso, di due guardie giurate che si trovavano in Ufficio per essere sentite sui fatti inerenti la morte del predetto giovane.
Il MOSAP è dunque dotato di capacità profetiche? No, siamo solo dotati di buon senso, avevamo individuato nella movida e nell’avvicinarsi dell’estate un vulnus grave dell’apparato di sicurezza e avevamo detto che il Commissariato da solo non sarebbe stato sufficiente.
Quello che ci sorprende è come questo, che tanto palese è stato ai nostri occhi, non sia stato altrettanto allarmante a chi avrebbe dovuto porre in essere ogni azione per scongiurare tali allarmanti situazioni.
Ci sono delle responsabilità oggettive? Forse no, c’è sicuramente una tragedia dalla quale ripartire con grande umiltà e ancor maggiore dedizione al lavoro, gli eventi violenti accadono ovunque e il problema sicurezza è generalizzato e colpisce apparati ben più strutturati come Milano e Roma, quindi possiamo solo chiederci cosa possiamo fare di più, evitando di ristagnare nel cordoglio di episodi drammatici come quelli accaduti nelle ultime ore.
Noi siamo presenti e il nostro compito come sindacato è quello di impegnarci maggiormente a sostenere e ascoltare i colleghi del Commissariato che ogni giorno, con lo spirito del guerriero, si alzano per compiere il proprio dovere.
Come forza sindacale ci poniamo l’obbiettivo di incrementare e rendere maggiormente efficiente l’organico e le risorse del Commissariato con ogni mezzo, perché rappresentiamo un Ideale e Istituzione forte e come rappresentanti della legalità non siamo disposti a cedere nemmeno un millimetro innanzi alla pressione di una criminalità sempre più dilagante.