«La prima sezione del Tar Emilia Romagna, lo scorso 30 maggio, ha respinto il ricorso di un collega punito poiché in possesso di account sui social Facebook e Instagram sui quali erano presenti foto relative all’attività di dj svolte dal militare in uno stabilimento balneare, libero dal servizio. Non entro nel merito della sentenza che non condivido e che sarà impugnata al Consiglio di Stato dal collega ricorrente, ma nel 2022, leggere in pubbliche sentenze che alcuni dirigenti dell’Arma dei Carabinieri operano il monitoraggio dei profili di social network riconducibili al personale dipendente, mi fa molto riflettere proprio oggi 2 giugno nel giorno dei festeggiamenti della Repubblica».
Lo dichiara Massimiliano Zetti, Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«Nel provvedimento suddetto si legge: “nel corso di monitoraggio dei profili di social network riconducibili al personale dipendente, lo scrivente ha appurato che la S.V. utilizza un account “Facebook” ed un account “Istagram” pubblici”. Ritengo – dice Zetti – sia un controllo preventivo insopportabile che richiama alla memoria anni bui della nostra storia. In un paese ben incardinato nelle democrazie europee, pensare che ci sia un utilizzo di risorse umane e tecnologiche per svolgere certe azioni di controllo sul personale, mi spinge ancora di più a diffondere la vera cultura sindacale nel mondo militare per tutelare il rispetto dei diritti, compresi quelli fondamentali garantiti dalla Costituzione, tenendo sempre bene a mente i capisaldi della nostra carta costituzionale in particolare il comma 3 dell’articolo 52 che recita “L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.” Il Nuovo Sindacato Carabinieri sul rispetto della Costituzione sarà intransigente e come sempre – conclude – sarà sempre attenta sentinella».