«È di qualche ora fa la notizia che la Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha rinviato a giudizio un leone da tastiera che, all’indomani del suicidio di un nostro collega, commentando la tragica notizia, aveva postato su Facebook un post dal seguente tenore: “…quando non trovano nessuno da uccidere o picchiare vanno a rota e si ammazzano fra di loro…normale per questi…”».
Lo rende noto Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«All’epoca dei fatti abbiamo conferito incarico all’Avv. Prof. Antonello Madeo, nostro legale di fiducia, al fine di verificare se vi fossero gli estremi per una tutela penale dell’onore e della reputazione, non tanto del povero collega, i cui parenti avrebbero potuto sicuramente querelare il diffamatore, ma dell’intera categoria diffamata: i poliziotti. Ebbene – prosegue Conestà -, la magistratura inquirente ha rinviato a giudizio il 57enne napoletano ma residente nelle Marche, il quale dovrà difendersi davanti al Tribunale di Ascoli Piceno per diffamazione aggravata nei confronti del Mosap. Il processo avrà inizio il prossimo 30 giugno e ci costituiremo parte civile con il ministero dell’Avv. Prof. Antonello Madeo. La decisione – fa sapere Conestà – costituisce per noi un precedente storico, perché attribuisce al nostro movimento la titolarità non più solo a costituirci parte civile quali danneggiati dal reato, come accaduto per il caso Sanino accoltellato a Tor Bella Moncaca, ma a sporgere querela per la lesione dell’onore e dell’immagine dei colleghi, troppo spesso bersaglio di odio social».