La rimodulazione dei Comandi dell’Arma nei territori di Corigliano Rossano sta creando delle criticità evidenti non solo per la gestione delle risorse disponibili, ma anche in termini di risposta alle esigenze di sicurezza delle Comunità coinvolte. Turni che non consentono recuperi idonei a reintegrare la capacità psico-fisica dei Carabinieri, specialmente per le Stazioni che contano pochissimi unità nel loro organico, che devono assicurare come essenzialità nel servizio anche l’apertura al pubblico. La situazione scaturisce sicuramente da una valutazione al ribasso compiuta in fase di riorganizzazione territoriale a seguito dell’unione dei due comuni di Corigliano e Rossano e dalla soppressione delle due compagnie, costituendo il solo Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano che sembra non riuscire a compensare adeguatamente la stessa forza e presenza dell’Arma su quei territori. Se valutiamo come esempio le aliquote pre-esistenti delle Radiomobili, costituenti il servizio di pronto intervento delle due Compagnie (circa 30 unità e almeno due pattuglie dedicate h24), oggi assistiamo invece a un’unica aliquota di poco più di 20 unità che, tranne in casi sporadici, non riesce a garantire più di una pattuglia a turno. La conseguenza più cogente è, oltre alle difficoltà oggettive di carattere geografico per le notevoli distanze da coprire, la richiesta quotidiana alle Stazioni di integrare il pronto intervento, sottraendo risorse al controllo dei singoli territori e alla indipendenza di quei Comandanti di Stazione di rispondere in maniera efficace alle esigenze delle diverse Comunità. Ne consegue che le piccole Stazioni sono allo stremo, con chiare difficoltà nella programmazione dei turni di riposo e delle licenze, talvolta negate, con evidente senso di malessere dei Colleghi, così come le stazioni capoluogo che svolgono turnazioni di 8 ore. Senza insistere, è chiara la difficoltà della struttura esistente nel rispondere in maniera adeguata alle esigenze del territorio.
“Tutto questo accade quando gli unici titolati a formulare proposte concrete quali i sindacati, vengono esclusi dai tavoli dei confronti, necessari a portare con la giusta forza e rappresentazione le istanze dei Carabinieri” dichiara Franco Russo, Segretario Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri.
E aggiunge “Il processo di sindacalizzazione va accompagnato, non ignorato o, peggio ancora, ostacolato. Il personale ne gioverebbe in termini di benessere che si ripercuoterebbe, logicamente, anche su una prestazione più serena e professionale. Ci si augura che il Comando Generale possa recepire la nostra segnalazione e possa in tempi brevi elevare il Reparto Territoriale a Gruppo Territoriale o quantomeno ristabilire la giusta presenza del personale sul territorio”.