«Un vero pasticcio le nuove norme sulla quarantena in vigore dallo scorso 31 dicembre. Dopo rigidi protocolli e una campagna vaccinale da record che ha lasciato a casa e senza stipendio chi non ha voluto vaccinarsi, vengono a dirci che chi ha completato il ciclo con la dose booster da meno di 120 giorni, non dovrà osservare la quarantena ma usare la mascherina FFP2 per 10 giorni, con periodo di autosorveglianza di 5 giorni. Non ci sentiamo per niente tutelati»
Lo dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«La circolare diffusa dal Ministero della Salute cita testualmente: “ai soggetti asintomatici che: abbiano ricevuto la dose booster, oppure – abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure – siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti, non si applica la quarantena ed è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Il periodo di Auto-sorveglianza termina al giorno 5. E’ prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al Covid 19”. Nel frattempo però, un soggetto asintomatico potrebbe anche contagiare i colleghi con cui condivide auto di servizio o ufficio. Sembra un cane che si morde la coda. A cosa è servito introdurre l’obbligo vaccinale con le penalizzazioni che conosciamo, se lo stesso Governo permette a chi ha avuto un contatto stretto con un positivo, di non osservare la quarantena utilizzando come protezione la mascherina FFp2? A questo punto – continua Conestà – avremmo potuto evitare obblighi e sospensioni continuando ad utilizzare i Dpi, visto che, indirettamente, il Ministero della Salute ne ha suggellato l’efficacia con questo provvedimento. Come Mosap chiediamo chiarimenti urgenti, per capire come deve comportarsi il collega che rientra nella fattispecie indicata dalla circolare e quali sono i rischi, considerato che il virus non risparmia anche coloro che hanno tre dosi di vaccino».