«Ampio e piuttosto noto è il malessere dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato, militarizzati per decreto ed assorbiti dall’Arma dei Carabinieri. Un malessere, tra l’altro, alimentato dal quotidiano stato di tensione causato dai procedimenti disciplinari o di denuncia penale militare che il nuovo status impone. Chi oggi applica la rigida disciplina militare è adeguatamente formato?».
È quanto si chiede il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) commentando il fenomeno dei suicidi nella specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri.
«L’analisi proporzionale dell’incidenza dei suicidi fra i neo militari della specialità forestale – sottolinea il sindacato – è quasi dieci volte superiore a quella dei restanti reparti dell’Arma, contando 3 suicidi su 6000 appartenenti solo nel 2021. Dopo l’accorpamento del disciolto Corpo Forestali da parte dell’Arma dei carabinieri, l’interrogativo che echeggia tra gli addetti ai lavori e tra le fila dei forestali, si può riassumere in una semplice domanda: il datore di lavoro è corresponsabile delle azioni commesse nell’ignoranza dei doveri inerenti allo stato militare? “L’ignoranza inevitabile” prevista dalla sentenza 20-24 febbraio 1995, n. 61 della Corte Costituzionale è legittimamente applicabile nei casi in cui il datore di lavoro non ha previsto corsi di formazione e studio dei codici penali militari e ordinamento militare?»
Il Nuovo Sindacato Carabinieri pone l’accento su capacità e preparazione degli ex funzionari e dirigenti forestali, oggi ufficiali dell’Arma, chiamati ad applicare la disciplina dettata dai regolamenti militari.
«Per questo motivo vogliamo sensibilizzare il Comandante Generale dell’Arma, affinché si valuti l’istituzione di una commissione volta a valutare il livello di capacità e preparazione dei nuovi ufficiali, in materia di codici penali militari e ordinamento militare. Allo stesso modo – conclude – chiediamo di conoscere quale sia lo stato dei procedimenti penali militari e disciplinari avviati nei confronti del personale per valutare se il malessere dei carabinieri forestali, lavoratori appassionati alla propria professione, non risieda esclusivamente nella militarizzazione coatta in sé, ma anche e soprattutto in questi provvedimenti».