L’obbligo vaccinale imposto dal Governo sia per gli operatori del comparto sicurezza e difesa che per gli insegnanti ha provocato allarme tra i poliziotti italiani tra cui più di 10 mila non vaccinati. Uno zoccolo duro di questi non si vaccinerà assentandosi, lecitamente, dai posti di lavoro, aggravando già il difficile compito del restante personale che sta subendo lo scontro tra il Governo e i manifestanti.
Perché aggravare la situazione imponendo un obbligo per i poliziotti quando attualmente il 90% è vaccinato e la restante parte ogni due giorni paga di tasca propria i tamponi così da assicurare i propri uffici di essere negativo, si chiede il Segretario Generale ADP Gaspare Maiorana.
Lo stesso Segretario aggiunge che la propria organizzazione si è espressa favorevolmente ed ha aderito doverosamente alla campagna vaccinale, cercando di convincere i più scettici al vaccino ma, l’obbligo non è mai gradito, soprattutto se si guardano i numeri evidenziati poco sopra anche in relazione alla confusione creata con la comunicazione istituzionale ad inizio anno con il vaccino astrazeneca, inoculato ai poliziotti, cui era consigliato prima sotto i 60 anni di età per poi cambiare e prescriverlo sopra i 60.
Siamo convinti che il Governo debba cercare soluzioni e non lo scontro con i cittadini e con i poliziotti proprio perché ad oggi circa l’88% dei cittadini vaccinabili ha aderito alla campagna vaccinale con i propri piedi, volontariamente.
Siamo altresì convinti che una maggioranza così (bulgara) faccia male al paese, poiché una forte opposizione avrebbe potuto esprimersi meglio ma al momento e fino a fine gennaio, i partiti probabilmente non vogliono confrontarsi aspramente sul tema visto l’appuntamento elettorale del prossimo Presidente della Repubblica.
L’auspicio del sindacato ADP è certamente quello di continuare nella campagna vaccinale cui ha aderito la stragrande maggioranza del paese ma di evitare scontri e tensioni sociali all’interno del paese che certamente non fanno bene alla ricrescita dell’economia ed alla situazione generale che tende ad identificare questo governo come uno dei meno democratici della storia repubblicana per il suo modo di procedere .