Questa settimana la rubrica “Voi figli delle stelle”, ricorda i tanti uomini in divisa che purtroppo non sono più tra noi. Uomini come Pierluigi e Matteo (esattamente due anni fa persero la vita in servizio a Trieste, durante una sparatoria). Uomini come il mio Giuseppe (vittima in servizio nove anni fa a Macchia d’Isernia) e molti altri. Tanti, troppi che meritano ancora la giusta giustizia. Ma noi vogliamo ricordarli e vogliamo anche ringraziare chi come “Uno sbirro qualunque”, ci mette la faccia, la divisa e canta contro queste istituzioni, istituzioni che spesso dimenticano chi c’e “oltre la divisa“, un uomo, una famiglia, paure, fragilità, forza e rispetto. A lui che canta: «Tutti i giorni per strada a prendere insulti e tacere ad ogni sassata, non è per la grana. Va bene solo se chi spara non è una guardia. Siamo a difesa di tutti, ma se ci pensi a noi chi cazzo ci difende», va la mia massima stima e lo ringrazio, perché lui canta soprattutto per i giovani, canta con la speranza che le cose possano cambiare. Ci tengo a ringraziarlo ufficialmente, con la speranza di poterlo incontrare presto. In ultimo, il mio pensiero va a voi, a tutti voi in servizio e a tutti voi che non siete più tra noi, ma che rimarrete dentro di noi. A voi che siete un po tutti.. i nostri “Vincenzo”. A tutti voi che “oltre la divisa” prima di tutto siete uomini.
VINCENZO
Vincenzo è forza. È passione, dolcezza, coraggio, determinazione, protezione, sacrificio. È l’uomo che le donne meriterebbero di avere al loro fianco per sentirsi amate ed essere amate con l’anima.
È il figlio che tutti i genitori vorrebbero avere, perché sa cosa vuol dire essere una famiglia, avere una famiglia.
È il fratello che tutti vorrebbero avere, perché sa essere presente anche stando lontano.
È l’amico che tutti vorrebbero avere, perché sa cosa voglia dire essere
leali, sinceri, uniti.
È il collega che tutti vorrebbero avere perché non si tira mai indietro, è pronto a tutto, per portare in alto
i valori che lo hanno sempre contraddistinto, che gli hanno insegnato i suoi genitori: rispetto e lealtà.
E lui sa cosa vuol dire il rispetto della divisa e del lavoro che svolge,
contro tutto e tutti, nel bene e nel male.
Perché lui è un eroe che per la patria,
per il suo lavoro, per la fedeltà alla divisa
che ha sempre indossato con fierezza,
non ha mai mollato, perdendo la vita
proprio mentre sognava di aggiungere
alla sua vita un altro valore importante:
la famiglia. Una famiglia tutta sua
formata dalla sua Stella e dal frutto
del loro amore.
Quell’amore che, nonostante tutto, nonostante quelle lamiere contorte, nessuno potrà mai distruggere.
E la Stella che continua a sognare e amare sulla terra, alzando lo
sguardo al cielo troverà sempre un’altra stella che brilla nel firmamento e le indica e illumina la strada da seguire.