Il Nuovo Sindacato Carabinieri scrive al Comando Generale in relazione al diritto alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, incluso l’accesso alle mense.La messa in discussione dell’accesso alle mense se da una parte coincide con l’obiettivo di completare la campagna vaccinale e di continuare a garantire sicurezza nei luoghi di lavoro non può certo essere determinata dalle aziende terze che somministrano cibo nelle mense, ritenendo queste iniziative in contrasto con lo spirito di confronto e partecipazione che durante la prima fase della pandemia ha determinato la scrittura di protocolli nazionali e aziendali utili a ridurre il rischio di contagio da Covid-19 nei luoghi di lavoro (procedura ancora assente nell’Arma dei Carabinieri, nonostante le nostre richieste e la sentenza 120/2018 che autorizza tale istituto).Alle iniziative unilaterali si deve rispondere con lo strumento della contrattazione. Il Nuovo Sindacato Carabinieri richiede di convocare dei comitati Covid in ogni struttura (anche distaccata), in modo da trovare soluzioni che riducano al minimo possibile i rischi sui luoghi di lavoro e che accertino che quanto disposto dal vertice non venga disatteso da “curiose interpretazioni”, prima che la situazione diventi incontrollabile, anche mediaticamente. Nella lettera vengono ricordate tutte le normative che impongono al datore di lavoro delle responsabilità inequivocabili e dalle quali non si può prescindere nell’applicazione delle disposizioni concernenti il miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.Ma è bene ribadire che il D.lgs. 81/2008 esplicita chiaramente che è obbligo del Datore di Lavoro di documentare compiutamente la valutazione dei rischi e, in particolare, per poter ritenere esclusa la presenza di un rischio nell’ambito di un’attività lavorativa. È obbligo che si debba svolgere una effettiva e concreta attività accertativa (misure tecniche, rilevazioni, analisi strumentali, richiami a parametri scientifici, ecc.), riscontrabili da documentazione, che dimostri concretamente l’assenza dei rischi di qualsiasi natura. Accertamenti che devono essere svolti adottando criteri e metodi diretti all’individuazione di tutti i rischi presenti all’interno dei luoghi di lavoro o ai quali gli stessi lavoratori possono essere esposti durante lo svolgimento delle loro mansioni. Da qui una domanda basilare: dal momento del nostro arruolamento siamo mai stati sottoposti alle cosiddette visite periodiche per la corretta predisposizione alle mansioni che svolgiamo?Tornando alla manifestazione di dissapori sul servizio mensa che, anche se fino ad oggi veniva messa spesso in discussione per la qualità del servizio, improvvisamente è diventato invece argomento di discussione, è giusto mettere sul tavolo alcune riflessioni:La mensa di servizio è stata mai rivalutata dal Comando Generale nei termini di cui al Dlgs 81/2008, ovvero nel fornire ai Lavoratori un pasto calibrato nell’arco di 7 giorni in funzione delle attività alla quale siamo destinati? Un esempio è quello relativo alla fornitura di bevande a base di Sali minerali per i servizi esterni in periodo estivo come barrette proteiche per il personale turnista tipo NORM al fine di non essere appesantiti e rispondere allo stress psico-fisico? Non risulta nessuno studio dell’Arma dei Carabinieri né se siano prese iniziative analoghe, dettate in obbligo dal Dlgs 81/2008. Quali sono le iniziative intraprese nel servizio d’istituto per informare i dipendenti su eventuali azioni comportamentali. Esempio: Il cittadino che si presenta in caserma per qualsiasi ragione avrà diritto di chiedere che il Militare che si trova davanti sia coperto da green pass e viceversa? In questi giorni si chiede l’aumento dei controlli nei pubblici esercizi e in tale contesto il titolare del locale avrà diritto di sapere se gli operatori di polizia siano dotati di green pass?Al nostro interno, si possono conoscere le iniziative in corso per disciplinare una pattuglia mista formata da colleghi dotati o meno di green pass? Concludendo, il Nuovo Sindacato Carabinieri ritiene che sia necessaria una puntuale ed urgente iniziativa al fine di mettere in moto senza ulteriori indugi e ritardi l’applicazione del Dlgs 81/2008 in tutti i suoi aspetti, prendendo spunto da questo evento pandemico che prima ancora di coinvolgerci come operatori di Polizia ci vede anche coinvolti come Cittadini. Noi siamo sempre a disposizione per instaurare dei tavoli di confronto reali, per permettere una azione che sia universalmente accettata da tutte le parti in causa, ai sensi di legge.