«Una circolare del Ministro dell’Interno datata 10 agosto, relativa alla questione green pass, oltre a chiarire chi è deputato all’identificazione mediante richiesta del documento di riconoscimento, estendendo tale facoltà ai ristoratori, nella parte finale dice esplicitamente che con l’introduzione delle certificazioni verdi, vige la necessità di porre massima attenzione nelle attività di verifica e controllo, facendone oggetto di apposita programmazione in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché nelle discendenti pianificazioni di carattere operativo dei questori. Vogliono per caso mandarci al ristorante a controllare i green pass? Occorre fare subito massima chiarezza».
Lo dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«Gli uomini e le donne della Polizia di Stato sono già in sofferenza per via di un organico notoriamente carente e per un’emergenza sanitaria oramai persistente da due anni che va ad aggiungersi all’ordinaria attività. Non si può pretendere che la polizia acceda nei ristoranti o nelle attività indicate nel Dpcm a controllare la validità dei green pass. Sarebbe – continua Conestà – un uso distorto delle forze dell’ordine di fronte ad un vaccino non obbligatorio. I poliziotti non sono asini, non possiamo essere mandati avanti a fare fronte a scelte incomprensibili di governo. Un decreto ministeriale è un provvedimento amministrativo che ha solo carattere normativo, l’identificazione delle persone nell’attività di polizia è regolamentata in ben altro modo e soprattutto non nei ristoranti, né all’esterno di questi. Occorre massima chiarezza a garanzia dell’ordine pubblico – conclude – per evitare di creare l’effetto contrario con situazioni spiacevoli che vedrebbero persone per bene e poliziotti contro».