«Condividiamo pienamente l’indignazione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per la scarcerazione dei soggetti arrestati con l’accusa di spaccio e siamo d’accordo con lei quando dice che tutto ciò ci demotiva, dopo aver fatto i salti mortali per arrestarli e assicurarli ad una giustizia talvolta miope. Dobbiamo rilevare però, che a demotivarci è anche la scarcerazione e l’impunità per coloro che ci aggrediscono e ci mandano in ospedale, a fronte invece di fascicoli di indagine aperti a nostro carico se solo proviamo a difenderci o a difendere un collega da un pericolo».
È quanto dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap), commentando le parole del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese rese ieri in commissione Infanzia, in Parlamento.
«Purtroppo – dice Conestà – il problema è a monte: c’è un impianto normativo lacunoso che penalizza le forze dell’ordine e “grazia” i delinquenti, alimentando in loro la consapevolezza di poter continuare a delinquere indisturbati perché tanto saranno rimessi in libertà. Un senso di impunità – insiste il sindacalista – pericoloso sia per il cittadino che per lo stesso operatore di polizia che in questo sistema è l’anello debole della catena. E questo – conclude – i balordi lo sanno e lo utilizzano a loro favore».