«Quanto sta avvenendo nell’hotspot di Taranto non è da sottovalutare. 33 ospiti sono risultati positivi dopo essere stati a contatto con gli altri migranti, con volontari e con personale della Polizia di Stato. Molti di loro hanno avuto anche contatti all’esterno allontanandosi dalla struttura e questo è ancora più grave».
Anche Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap), esprime preoccupazione per quanto sta avvenendo in queste ore.
«Abbiamo pagato noi tutti un tributo altissimo a causa di questo maledetto virus, abbiamo perso persone care e altre siamo stati costretti a vederle per mesi attraverso lo schermo di un cellulare. Siamo stati rinchiusi nelle nostre case per preservare i nostri anziani e i soggetti deboli, poi una gestione superficiale dell’immigrazione incontrollata, butta al vento mesi e mesi di sacrifici mettendo a rischio, oltretutto, la salute dei migranti stessi. I colleghi – dice il sindacalista – necessitano di una cintura sanitaria adeguata, non ci possiamo permettere focolai nelle questure o nelle case degli stessi poliziotti. Chi di dovere non può fare finta di nulla: il concetto di umanità non è solo un argomento da passerella. La vita umana va rispettata sempre, soprattutto quando la salute di tante persone, in questo caso immigrati, poliziotti, volontari e personale sanitario, è messa a serio rischio da politiche infauste sull’immigrazione».