«Un immigrato semina il panico con un coltellaccio da cucina, rischia di commettere una strage, ma a risponderne penalmente dovrà essere il poliziotto che ha sparato per mettere fine a quella situazione di pericolo. Benvenuti nell’Italia che tutela il delinquente e ammanetta il poliziotto».
È la dura critica di Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«A meno di 24 ore da un altro sconcertante episodio avvenuto a Torre Maura, dove un immigrato sieropositivo ha dato in escandescenze sfasciando tutto, colpendo i poliziotti e sputando verso di loro sangue infetto, la Procura valuta se indagare o meno il collega per via di una non chiara proporzionalità tra minaccia e reazione. Vi siete mai trovati un energumeno davanti che impugna un coltello, intenzionato a colpirvi? Ecco – tuona Conestà – metterei davanti a questo interrogativo tutti gli pseudo esperti dell’ultim’ora che hanno esordito dicendo che non avrebbero sparato. Ci credo – conclude – forse non sanno nemmeno cosa significhi uscire in strada armati».