Un uomo di origine straniera, in Italia da diversi anni e senza precedenti, si è scagliato improvvisamente e inaspettatamente contro un poliziotto di 36 anni, accoltellandolo con un coltello a serramanico. È successo a Genova in piazza De Ferrari, ieri pomeriggio. Fermato e immobilizzato da altri agenti durante la concitazione ha detto al poliziotto che doveva ucciderlo perché questa era la sua missione. In realtà, come ammesso dall’aggressore una volta negli uffici di polizia, l’uomo ha aggredito l’agente per scatenare una sua reazione e farsi uccidere perché stanco di vivere.
Al soggetto nel 2019, fu diagnosticata dal centro di salute mentale di Genova una psicosi riacutizzata. A denunciarlo è il Mosap, Movimento Sindacale Autonomo di Polizia.
«Solidarietà al collega che ha avuto 21 giorni di prognosi – commenta il Segretario Generale Fabio Conestà – occorre attenzione sui disturbi mentali e servono protocolli operativi chiari per i colleghi che si trovano a dover fronteggiare situazioni simili che molto spesso rappresentano più una emergenza sanitaria che criminale. La furia di un uomo armato di coltello la si può placare in sicurezza solo con il taser. Fortunatamente è andata bene ad entrambi, altrimenti gli scenari sarebbero stati molteplici: da chi avrebbe gridato all’abuso di polizia, agli inginocchiati seriali o, peggio, un giovane collega ucciso. Come però abbiamo spesso sottolineato ci occorrono fatti e certezze. Chi indossa una divisa – conclude Conestà – non può affidarsi alla fortuna».