“Grazie alla sua autorevolezza, accompagnata da rigore e responsabilità” Antonio Manganelli “ha saputo imprimere alla Polizia di Stato trasparenza e legittimazione democratica, soprattutto in recenti momenti, difficili e travagliati, che hanno attraversato la vita del Paese … infondendo, anche grazie al suo carisma personale, il legittimo orgoglio di appartenenza alla Polizia di Stato” scrisse nell’aprile 2013 il Presidente della Repubblica nel conferirgli la medaglia d’oro al valor civile.
Lo cita oggi Vincenzo Chianese, Segretario generale di ES Polizia, a 8 anni dalla scomparsa – avvenuta il 20 marzo 2013 – con una lettera ha proposto al nuovo Capo della Polizia, Lamberto Giannini, un tributo alla memoria del suo predecessore che, come scriveva il Capo dello Stato, “… ha combattuto fino allo stremo e, pur in mezzo alla sofferenza, ha saputo sempre offrire a tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato un presidio fermo e sicuro”, venendo raggiunto dalla morte “… nel pieno svolgimento delle sue funzioni”, quella che è senz’altro la più importante e famosa caserma della Polizia di Stato.
Nella nota Chianese si dice convinto di condividere “il desiderio di tenere sempre accesa la fiammella della memoria dell’amatissimo e compianto prefetto” con “tutti i poliziotti che, tra il 1975 e il 2013, hanno avuto il privilegio di lavorare con e per lui e per il quale il precedente Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha contribuito a promuovere, nel novembre 2017, l’intitolazione da parte del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando del tratto di piazza Vittoria prospiciente alla Questura, che quando era Questore Antonio Manganelli percorreva ogni giorno pere recarsi in ufficio. Il suo contributo nella lotta alla mafia fu importantissimo, di lui Giovanni Falcone diceva che ‘faceva indagini perfette’.
“Tra tutte le caserme della Polizia di Stato ce n’è una sola – prosegue – dove ogni poliziotto è entrato o entrerà almeno una volta nel corso della sua vita lavorativa ed è quella che in gergo viene da noi definita ‘Castro Pretorio’, dal nome della via capitolina prospiciente il suo ingresso principale: un compendio di edifici oggi dedicato a Ferdinando di Savoia, duca di Genova, all’interno del quale sono attestate alcune delle più importanti direzioni centrali del Dipartimento della pubblica sicurezza, rette da dirigenti generali e prefetti, tutti diretti collaboratori del Capo della Polizia e dove, tra l’altro, si trattano tutte le pratiche che riguardano la carriera degli appartenenti alla Polizia di Stato”.
“In definitiva l’intitolazione dell’antica, famosa e per noi importantissima caserma “Castro Pretorio” ad Antonio Manganelli aiuterebbe in maniera concreta e tangibile tutti i poliziotti a mantenere per sempre vivo il ricordo un Capo della Polizia amatissimo da tutti noi, ma anche apprezzatissimo in tutti gli ambiti e settori della vita istituzionale per le sue eccezionali doti umane oltre che per le elevatissime qualità professionali: un uomo dello Stato che ha saputo essere esemplare in tutti i momenti dei non facili frangenti che insieme al Paese ha dovuto affrontare” conclude Chianese.