Ho assistito alla audizione del Generale Luzi al Parlamento, nella quale ha delineato le linee programmatiche, le criticità e le proposte per risolvere ostacoli che potrebbero limitare le performances dell’Arma dei Carabinieri.
Ha parlato di tutto, di tante cose, ma non ho sentito nulla su quello che viene percepito dai Carabinieri, inteso come quello che opera tutti i giorni a disposizione delle Comunità e che giustifica e permette tutta la sovrastruttura.
Ha parlato della elevata età media dei Carabinieri in servizio, anche se ci farebbe piacere avere dei dati divisi per organizzazioni per analizzarli e valutare quale sia la più esposta a questo problema, che, come ha detto giustamente, influenza anche le prestazioni (specialmente per la territoriale che è impiegata 24/7).
Ha parlato della necessaria rotazione dei Comandanti di Stazione, ma non ci ha detto come verrebbero soddisfatte allo stesso tempo le esigenze della istituzione e quelle personali, visto che parliamo di famiglie che devono spostarsi da piccoli centri ad altri piccoli centri (con tutte le problematiche relative alle scuole o alle professioni degli altri componenti delle famiglie coinvolte). Ha parlato poi della indennità di comando per loro, ma non c’è altrettanta chiarezza sul perché altri responsabili di altri comandi cruciali e indispensabili non debbano goderne (penso ai responsabili dei nuclei comando che dirigono le attività di tutte le stazioni, o quelli delle sezioni operative o dei radiomobile delle compagnie, o delle centrali operative, etc etc…)
Ha parlato giustamente della esigenza di rivedere i trattamenti previdenziali che danneggeranno le prossime generazioni. Ma perché in tutti questi anni non è stata proposta una valida previdenza complementare? Chi sono i colpevoli di questa mancanza? Eppure le altre istituzioni pubbliche lo hanno fatto.
Ha detto che se si facesse un sondaggio tra i Carabinieri ex-Forestali, gli stessi esprimerebbero ampia soddisfazione per essere transitati nell’Arma, per essere stati trasformati militari per legge. Ma a chi lo ha chiesto? Non mi sembra sia questo il sentimento più condiviso. Forse dovrebbe farlo veramente questo sondaggio.
Ha parlato di impiego dei fondi che saranno destinati dall’Europa. Ma vorrei ricordare che il piano si chiama “Next Generation EU” e non “Next Re-building delle cose vecchie”. Al di là della ecosostenibilità, i soldi destinati dall’Europa devono essere destinati alle prossime generazioni. Non ho sentito parlare di politiche per promuovere e prevedere sostegno delle Famiglie create dai Carabinieri più giovani (e non solo), tipo asili o edilizia agevolata o mutui a fondo perduto nelle zone che hanno un costo della vita più alto, risolvendo anche il problema legato al trasferimento in zone meno appetibili.
Ha parlato di riscrittura del regolamento generale e delle procedure disciplinari, chiaramente disegnate senza coinvolgere i destinatari di queste regole. Questo punto soddisfa e coincide esattamente con un altro argomento introdotto dal Comandante Generale? Intendo della esigenza di una comunicazione interna (è sicura che esista e che sia bi-direzionale?).
Chiaramente il Comandante Generale non ha sentito l’esigenza di soffermarsi e parlare dei sindacati e della esigenza di diritti che i Carabinieri chiedono, che la sentenza del 2018 ha legittimato, dandogli una chiara agibilità in attesa della legge, anche se viene ostacolata con la scusa di processi burocratici. Ma fa piacere che in alcuni passaggi si legge il recepimento di nostri contributi, questo è quello che preme a chi, come il Nuovo Sindacato Carabinieri, ha come unico scopo la tutela dei Diritti e della Sicurezza dei Carabinieri.
Un peccato veramente, parlare di tante cose e non del Carabiniere che poi, alla fine di tanti discorsi, è quello che attua quanto il Comandante Generale dispone.