“Inaccettabile la superficialità con cui alcune aziende sanitarie locali hanno omesso di rilasciare immediatamente ai poliziotti che sottoponevano a vaccinazione una attestazione da cui risultassero analiticamente tutte le informazioni indispensabili, tra cui, innanzitutto, non solo il tipo di medicinale somministrato, ma anche il lotto di provenienza”.
Così Vincenzo Chianese, Segretario generale di ES Polizia, che aggiunge: “Tra queste spicca la Asl Napoli 1 Centro che, dopo questa gravissima omissione, ha tentato di mettere una pezza peggiore dello strappo, diramando una nota in cui, scavalcando a piè pari Ema ed Aifa, autonomamente decideva di sospendere la somministrazione di AstraZeneca indipendentemente dai lotti”.
“Intollerabile che chi avrebbe il compito di rassicurare i cittadini con informazioni e decisioni puntuali, chiare e scientifiche – incalza Chianese – si lasci andare a decisioni che contribuiscono alla diffusione di incertezza generalizzate senza alcun supporto scientifico proprio tra chi, come i poliziotti, assolvono a delicatissimi compiti per garantire la sicurezza di tutta la Comunità”.
“Abbiamo già chiesto ai Questori di Napoli e Nuoro – prosegue di attivarsi – presso le autorità sanitarie competenti affinché in tempi brevissimi ogni poliziotto possa avere notizie chiare ed ufficiale sul lotto di vaccino utilizzato per vaccinarlo ed al Dipartimento di pubblica sicurezza una ulteriore intensificazione della già puntuale vigilanza attiva in atto sul personale interessato”.
“La risposta dell’Amministrazione della pubblica sicurezza ha confermato ancora una volta grande sensibilità e prontezza operativa su una materia così delicata – chiosa –, ma urge avere immediata chiarezza ed individuare eventuali responsabilità sia per le inaccettabili omissioni della Asl Napoli 1 Centro, sia per la direttiva diramata e quasi subito ritirata, quando a danno ormai fatto”.
“In Italia, giustamente, si vaccinano solo i volontari e per questo era stato un atto di gravissima irresponsabilità da parte di quell’Azienda sanitaria sospendere di fatto la fruizione del diritto alla salute – si accalora il sindacalista – che nello specifico è rappresentato dal preciso diritto di vaccinarsi che oggi viene man mano riconosciuto alle varie categorie e fasce d’età”.
“Solo la vaccinazione a tappeto ci può salvare, per cui aspettiamo dalle Istituzioni provvedimenti di immediata chiarezza, insieme alla garanzia dei diritti dei poliziotti, come quello alle informazioni dovute ed alla prosecuzione dell’attività vaccinale in corso – sempre nei confronti dei volontari – fino a quando non emergessero eventuali evidenze scientifiche che inducessero le autorità competenti a mutare l’indirizzo si qui giustamente adottato” conclude.