Tragedia sfiorata e scene da far west sul litorale di Roma.
La vicenda si è verificata la sera tra il 5 e il 6 febbraio, ma se ne ha notizia solo adesso.
L’auto con a bordo tre pusher albanesi è sfrecciata per sfuggire al controllo dei poliziotti del commissariato di Ostia.
Ne è nato un rocambolesco inseguimento: la volante è stata mandata fuori strada e tre poliziotti sono finiti in ospedale.
Si è trattato di un’operazione architettata dalle forze dell’ordine, in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine di Firenze e partita al tramonto. Qualcosa però è andato storto e gli albanesi, che gestiscono la piazza di spaccio ad Acilia, se ne sono accorti e si sono dati alla fuga.
Nelle foto in possesso di Forze Armate News, l’auto della pattuglia, letteralmente distrutta.
Sulla vicenda è intervenuto puntualmente il Mosap
«Ostia è una delle zone più critiche per quanto riguarda la criminalità e da tempo chiediamo maggiori risorse per rafforzare in quel territorio la presenza dello Stato. Le richieste come al solito restano inascoltate e a farne le spese, ancora una volta, sono i colleghi ai quali giunge tutta la nostra solidarietà».
Lo dichiara Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap), commentando quanto avvenuto ad Ostia tra sabato e domenica, ossia una retata antidroga conclusasi con un rocambolesco inseguimento che ha portato la pattuglia fuori strada e tre agenti feriti in ospedale.
«Il commissariato di Ostia soffre la carenza di mezzi e uomini ed è stato per questo anche oggetto di numerose critiche. Parliamo di punto nevralgico in cui la criminalità esiste e dove le piazze di spaccio gestite dagli stranieri godono dell’appoggio della criminalità nostrana. Non sono scene da serie tv – continua Conestà -è purtroppo l’amara realtà del litorale romano. Auguriamo una pronta guarigione ai colleghi e auspichiamo in una presa di posizione da parte di chi di dovere affinché siano potenziate le risorse presso il commissariato di Ostia, mettendo il personale in condizioni di operare in sicurezza» conclude.