«La rimozione dal canale YouTube del video correlato al singolo intitolato “Audi” rilasciato da un giovane rapper italiano è stato rimosso. Ne siamo contenti, ma non possiamo più accettare che si tollerino nei confronti della Polizia di Stato, immagini come quelle che sono state diffuse». A dichiararlo è Luca Andrieri, membro del direttivo nazionale del sindacato di polizia Libertà e Sicurezza. «Un poliziotto a testa in giù, lasciato agonizzare per tutta la durata del brano e un bambino che assiste a questa macabra scena non ha nulla di artistico, né di correlabile con quanto possa essere espresso musicalmente. Ancora una volta assistiamo all’utilizzo della “musica” come strumento per inneggiare all’odio contro la Polizia di Stato. Come sindacato, ma soprattutto poliziotti, la cosa ci preoccupa molto soprattutto perché il fenomeno è in diffusione. L’impegno quotidiano della Polizia di Stato per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è sotto la costante valutazione dei milioni di italiani che ogni giorno vedono a apprezzano la professionalità con la quale operiamo. L’odio riversato contro di noi con frasi come “mio fratello odia le guardie, più di quanto odia Gesù” ci ferisce nell’animo. Sotto la divisa che indossiamo ogni giorno ci sono uomini e donne che animati da spirito di servizio mettono a repentaglio la propria vita per gli altri. Affrontano situazioni stressanti con professionalità e si impegnano affinché ogni cittadino possa vivere tranquillamente la propria vita – prosegue Andrieri-». Per l’esponente di LeS però serve un impegno maggiore. «Non è la prima volta che lo diciamo – spiega -. Le istituzioni a più livelli, dalla politica alla società civile, devono impegnarsi maggiormente per frenare quest’onda di odio contro chi indossa la divisa della Polizia di Stato».