In questi giorni, le pagine Facebook istituzionali di Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato, hanno divulgato immagini di appartenenti che, durante il servizio, si sono imbattuti in anziani soli o in difficoltà oppure di Carabinieri impegnati nel servizio scorta ai vaccini anti covid.
Storie che, se da un lato aiutano a far capire all’opinione pubblica che dietro la divisa ci sono uomini, da un altro lato, come tutti gli eccessi, possono sortire l’effetto contrario.
L’intento di raccontare di un anziano a cui i Carabinieri o la Polizia hanno tenuto compagnia, era quello di far comprendere come l’uomo in divisa, concepito come il nemico o “la guardia infame”, possa essere di fondamentale importanza per chi si sente solo, per chi ha bisogno. Per quell’anziano che ha ricevuto la loro visita, non c’è indignazione o critica che tenga: quello è stato il suo momento, lo ha riempito di gioia. Stessa cosa per il bambino di Napoli a cui due poliziotti del Commissariato di Portici hanno regalato il calendario. Per quel bimbo non c’è critica che tenga, quegli agenti sono i suoi angeli.
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