«Relativamente alla scarcerazione per fine pena di Antonio Speziale, polemiche strumentali a parte, sarebbe stato opportuno evitare tam tam mediatico e ricordare che è comunque morto un uomo in divisa».
A dichiararlo è Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«Adesso – continua Conestà – Speziale è un uomo libero, ma c’è un altro uomo, padre e marito di nome Filippo Raciti, che non tornerà mai a casa dalla sua famiglia. Solo questo – conclude Conestà – avrebbe dovuto spingere tutti ad osservare il silenzio, perché nessuna vita vale 8 anni e mezzo di pena, tantomeno quella di un Servitore dello Stato».