“Stigmatizziamo con forza che si faccia passare per un grande risultato che due delinquenti che hanno partecipato alle aggressioni alle forze dell’ordine a Napoli abbiano rimediato condanne al giudizio direttissimo. Quei due sono tornati liberamente a casa, non sconteranno un minuto della loro pena in carcere né ai domiciliari. Questi non sono i presupposti per fare sicurezza seriamente e perché gli appartenenti alle forze dell’ordine non siano solo dei fantocci spediti a farsi aggredire senza che lo Stato che rappresentano, le leggi che sono chiamati a far rispettare, la loro dignità, la loro professionalità e la loro stessa vita contino poco più di nulla. Se non si fa scontare concretamente una condanna a chi aggredisce un servitore in divisa allora il nostro lavoro a cosa serve veramente? Le sentenze sono indiscutibili, certo, e si rispettano, certo. Ma le leggi sono vetuste, anacronistiche e inadeguate: l’aggressione alle forze di polizia a prescindere, nella certezza di restare impuniti o di non subire conseguenze reali pur se puniti, è ormai la regola. I disordini avvenuti durante le proteste a Napoli, purtroppo, hanno aperto la strada a una stagione ancor più dura e complicata e, probabilmente, a un effetto che a catena si avvertirà in altre città. Ne è la prova quanto avvenuto stanotte a Roma con nuovi disordini e due agenti feriti, o a Torino, dove si inneggia alla rivolta napoletana. E gli operatori in divisa devono affrontare tutto questo così, senza potersi difendere seriamente, senza tutele necessarie, senza che ciascuno faccia la propria parte per arginare la violenza eversiva che sta esplodendo. E’ il solito ignobile scaricabarile”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo la scarcerazione dei due arrestati per i disordini di Napoli, già noti alle forze dell’ordine. I due, processati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, sono stati condannati uno a un anno e 8 mesi di reclusione ma con solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e l’altro a un anno e 2 mesi, ma con pena sospesa.