“Rispettiamo la sentenza di primo grado del Tribunale di Perugia che ha visto coinvolti nel caso Shalabayeva sei poliziotti, ma auspichiamo che nei successivi gradi di giudizio questa sentenza venga ribaltata”. Così in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. “I sei poliziotti ritenuti colpevoli del sequestro di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua in quella situazione stavano semplicemente ‘eseguendo degli ordini superiori’ – aggiunge Pianese – puntando alla cattura del dissidente kazako Ablyazov, sospettato di attività terroristiche. Riteniamo perciò preoccupante il fatto che a essere stati condannati in primo grado siano stati esclusivamente gli ‘esecutori materiali’ di quell’azione, che agivano in nome e per conto della sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini, e non i veri responsabili politici, che alla sbarra non sono stati neppure stati chiamati. Questa sentenza, dunque, non fa altro che dimostrare la necessità di una riforma del sistema giudiziario italiano”, conclude.