Sono di Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Anna Maria Bernini, Nicola Molteni e Maurizio Gasparri le prime adesioni del mondo politico, alle quali ci si attende che si aggiungano anche quelle dell’attuale maggioranza, alla manifestazione nazionale “Basta aggressioni agli uomini in divisa” che, mercoledì 14 ottobre in piazza del Popolo, a Roma, a partire dalle ore 10, vedrà riunite moltissime sigle sindacali del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico.
Presente anche Fsp Polizia di Stato che, insieme ai federati Es, Ls, Consap, Lisipo, Pnfd, Mp e Italia celere, riunirà i propri rappresentanti che giungeranno da tutta Italia a quelli di altre sigle in rappresentanza delle Forze dell’ordine e del Soccorso pubblico.
“Già lo scorso anno Fsp è scesa in piazza per denunciare problemi gravissimi del personale in divisa – spiega Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione sindacale della Polizia di Stato -, e purtroppo nulla è migliorato, anzi, l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia ha messo ancora più in evidenza tutte le lacune di un sistema che sovraespone senza tutele ad eccessive responsabilità gli operatori della sicurezza, e il clima imperante di insopportabile ipocrisia, in cui si vuole, ma non troppo, si dice e non si fa. Mercoledì torniamo a chiedere tutele, strumenti e condizioni minime per lavorare, non certo privilegi a cui ben altri sono abituati in Italia. Tre le ‘direttrici’ su cui puntiamo, che sono capisaldi della nostra azione sindacale: la difesa della dignità prima di ogni cosa, la tutela della persona che veste la nostra amata uniforme, l’esaltazione della nostra professionalità che non può essere mortificata da tutto ciò che ne comprime l’efficacia. Tre temi che riassumiamo ormai da mesi in frasi simbolo della nostra lotta: “Servitori ma non servi”, un’asserzione che dice tutto di noi; “non siamo buttafuori da strada”, lo ripetiamo da sempre contro quell’insopportabile mentalità che ci vuole come fantocci da sacrificare perché la divisa è un lasciapassare per ogni brutalità; “basta abusi sui poliziotti”, non si può più pretendere da noi senza darci ciò che ci è dovuto, sul piano legale, sul piano giuridico, sul piano economico. Gli appartenenti al comparto sicurezza – conclude Mazzetti – sono sempre figli delle opposizioni e orfani dei Governi, ma noi aspettiamo in piazza i rappresentanti di tutto il mondo politico, perché la sicurezza non ha colore e dovrebbe essere patrimonio di tutti da custodire e valorizzare, e la sensibilità verso questa necessaria infrastruttura immateriale del Paese la si vede anche da queste cose”