L’ultimo rintraccio di ieri sera di 23 immigrati che illegalmente hanno fatto ingresso sul nostro territorio nazionale a bordo di un furgone, ha riproposto in maniera forte il problema dei controlli sanitari.
Tra i migranti, provenienti dalla “Rotta balcanica” infatti è stato rilevato un caso di positività al Covid-19, un migrante che presenta dei sintomi compatibili con il virus e per il quale sono stati avviati controlli specifici.
Da tempo il SAP chiede vengano effettuati a tutti i “rintracciati” test specifici per accertare la loro posizione con il “coronavirus” e altre patologie, ma ad oggi ancora non esistono dei protocolli sanitari ad hoc che stabiliscono un controllo accurato in merito.
Inoltre avevamo chiesto che vengano prima effettuati i controlli sanitari su tutti gli immigrati clandestini e dopo che vi sia stata accertata la negatività al Covid-19 vengano presi in trattazione dalle FF.OO.
Quanto accaduto in queste ore lascia con il fiato sospeso tutti gli operatori di polizia, circa 25 agenti e i 18 militari dell’operazione “Strade sicure” che hanno partecipato alle operazioni di rintraccio ed identificazione.
Dovranno essere quindi sottoposti a test e magari a vigilanza sanitaria fiduciaria, con un ulteriore problema, quello della loro indisponibilità a prestare servizio, una perdita in termini di uomini che già oggi sono pochi per poter contrastare un flusso migratorio come quello della “Rotta balcanica”.
Il SAP ribadisce l’importanza di poter disporre di uffici diversi da quelli attuali del tutto inadeguati, soprattutto a causa degli spazi ridotti, a poter ospitare un numero così consistente di persone.
Gli spazi messi oggi a disposizione non sono adatti a poter operare in sicurezza soprattutto sotto il profilo sanitario.
Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha manifestato l’intenzione di venire nei prossimi giorni in Friuli Venezia Giulia per discutere la questione della “Rotta balcanica”, potrebbe essere una buona occasione per il Ministro, per vedere di persona quali siano le condizioni lavorative degli operatori di Polizia sulla frontiera triestina e magari ascoltare le richieste del SAP.