«Ho passato questi ultimi giorni, nei quali il mio nome è stato ripetutamente fatto in merito alla vicenda bonus, a ricostruire nel dettaglio quanto è accaduto», scrive. E assicura che non ha chiesto personalmente i 600 euro, ma la domanda è stata avanzata dalla madre. «Sono socio, con mia madre, in una Società in Nome Collettivo (SnC), con cui operiamo conto terzi nel settore tessile e in cui mi occupo della sola parte commerciale», spiega. Dice di non essersi accorto dell’accredito perché titolare di due conti correnti: «Uno su cui mi viene accreditato l’emolumento da parlamentare (dal mio Comune non ricevo nulla per il mio ruolo di vicesindaco) e uno dedicato all’accredito di alcuni affitti derivanti dall’eredità lasciatami da mio padre. Quest’ultimo viene gestito e controllato direttamente da mia madre e dal nostro studio fiscale».