La Polizia di Stato di Genova, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P., un cittadino ecuadoriano, B.I., trentenne, responsabile di una rapina pluriaggravata ai danni di un’anziana donna.
Nel corso della serata del 25 giugno, l’uomo ha notato la vittima rincasare dopo aver gettato la spazzatura nei cassonetti posti a breve distanza dalla sua abitazione, nel quartiere di Sampierdarena. A quel punto, ha seguito la donna all’interno dell’androne dello stabile e, giunto nei pressi dell’ascensore, approfittando delle ridotte capacità di difesa della vittima e dell’assenza di persone che potessero intervenire in suo soccorso, l’ha aggredita brutalmente spintonandola più volte al fine di strapparle la collana in oro che indossava al collo. Una volta riuscito nel suo intento è fuggito facendo perdere le proprie tracce.
I poliziotti della Squadra Mobile, appresa la notizia, hanno immediatamente avviato le indagini volte all’identificazione e al rintraccio del reo e, a seguito di un accurato lavoro di ricostruzione dei fatti, in brevissimo tempo sono riusciti a dare un volto al rapinatore e a ricostruirne i movimenti antecedenti e successivi all’evento.
Nei giorni seguenti, anche grazie all’intensificazione dei servizi di monitoraggio e prevenzione dei fenomeni criminali nella fase post-pandemica, in ottemperanza alle direttive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Questore della provincia di Genova, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a individuare B.R., ad acquisirne le generalità e gli altri dettagli identificativi necessari per l’emanazione della misura cautelare da parte dell’autorità giudiziaria.
L’uomo è stato rintracciato nella propria abitazione, non distante dal luogo del delitto. Al termine degli atti di rito il B.I. è stato associato alla casa circondariale di Genova-Marassi.
L’attività degli investigatori, tuttavia, non si è esaurita nel rintraccio del reo. È stato possibile, infatti, risalire all’esercizio commerciale di “compro oro” al quale il B.I. aveva venduto la collana e a impedire in extremis che fosse avviata in fonderia. Gli uomini della Squadra Mobile hanno potuto restituire il monile alla legittima proprietaria che li ha ringraziati per il lavoro svolto. Per lei, la rapina rimane solo un brutto ricordo.