La pistola ad impulsi elettrici, il Taser, non sarebbe adeguata, almeno per il momento, per arrivare nelle mani di agenti, carabinieri e finanzieri: secondo il Viminale non è andato bene il collaudo a Brescia, l’arma – come riporta Repubblica – ha mostrato alcuni difetti.«Criticità relativa alla fuoriuscita dei dardi. Un difetto dei requisiti minimi previsti dal capitolato tecnico», c’è scritto in un comunicato del dipartimento di pubblica sicurezza. E così una direttiva del ministero dell’Interno ha disposto il ritiro «fino a nuove disposizioni» dei 32 taser che in questi mesi erano stati distribuiti alle forze di polizia per la sperimentazione. E l’unica società che aveva partecipato al bando di gara per la fornitura, la “Axon Public Safety Germany Se”, è stata esclusa dalla gara. In fumo sono andati circa 50 mila euro: un taser costa intorno ai 1.500 euro.«Rimane intento del dipartimento di Pubblica sicurezza — c’è scritto nella nota diffusa ieri — di dotare le forze di polizia di questa arma, ritenuta pienamente corrispondente alle esigenze operative».
La replica della Axon non tarda ad arrivare: «Ai test ufficiali non era presente alcun rappresentante Axon. Non è corretto riportare un’eventuale pericolosità in caso di malfunzionamento dei dispositivi: tale circostanza non si è mai verificata nei 107 Paesi che hanno adottato l’utilizzo del dispositivo. Rispetto agli esiti della gara la società ha preso atto dell’esito della procedura con stupore e sorpresa considerato che nel corso delle precedenti prove balistiche, svolte in contraddittorio, i dispositivi avevano dimostrato piena aderenza alle specificità tecniche previste dal bando di gara».