Due volte salva grazie all’Italia. Prima sottratta al traffico illecito dai Carabinieri del Nucleo TPC, poi afferrata al volo, mentre precipitava a terra, dal ministro dei Beni e delle Attivita’ Culturali, Dario Franceschini. E’ la fortunata vicenda della ‘Dea Madre’, piccolo manufatto di terracotta di 7mila anni che l’Italia ha restituito oggi all’Iraq e che rischiava di cadere frantumandosi proprio mentre l’ambasciatrice irachena la sollevava per mostrarla alla stampa.Nel video, il momento della tragedia sfiorata grazie ai riflessi del ministro Dario Franceschini che ha agguantato la statuetta evitando che cadesse al suolo. L’episodio ha lasciato per un istante tutti i presenti con il fiato sospeso.
ITALIA RESTITUISCE A IRAQ STATUA MESOPOTAMICA DI 7MILA ANNI
L’Italia ha restituito all’Iraq una statua della ‘Dea Madre’ sottratta al traffico illecito dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. L’opera d’arte appartenente alla civilta’ mesopotamica, risalente a 7mila anni fa, e’ stata consegnata questa mattina nelle mani dell’ambasciatrice irachena in Italia, Safia Taleb Al-Souhail, dal ministro dei Beni e delle Attivita’ Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nella sede di via del Collegio romano.Il raro e prezioso manufatto di terracotta, di piccole dimensioni (9X3cm), era stato individuato dai Carabinieri nel corso di un quotidiano monitoraggio del web su una piattaforma commerciale online dove era stata messa in vendita da un privato a una cifra inferiore ai 10mila euro. “Solo lo scorso anno e’ stata individuata sul web una buona percentuale dei 900mila beni ritrovati”, ha spiegato il Generale Roberto Riccardi, precisando che nel mondo mancano all’appello 1 milione e 300mila beni culturali, il cui traffico alimenta un giro d’affari del valore di 6 miliardi di euro l’anno.Nella fattispecie, i militari del Nucleo Tpc di Udine, dopo aver individuato l’opera e consultato i bollettini Icom, hanno richiesto l’emissione di un decreto di perquisizione e sequestro del bene alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine. Una valutazione tecnica de visu ha poi permesso al Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Universita’ di Udine, di certificare l’appartenenza della statuetta alla cultura Halaf, del periodo 5900 e 5100 a.c.Questa restituzione- ha detto il ministro Franceschini- prova il lavoro di eccellenza del nostro Comando dei Carabinieri e dimostra la straordinaria collaborazione culturale tra due Paesi che hanno una lunga storia. Abbiamo scambiato molte opinioni- ha aggiunto il ministro, che prima della restituzione ha incontrato l’ambasciatrice irachena- ci siamo raccontati le reciproche aspettative per una collaborazione culturale tra i due Paesi e pensiamo di siglare un Memorandum che raccolga gli sforzi intrapresi per il contrasto al traffico illecito di beni culturali”.Anche secondo l’ambasciatrice Al-Souhail “la restituzione sancisce la cooperazione in ambito culturale e archeologica tra i due Paesi. Viene riconosciuto il ruolo dell’Italia per la tutela del patrimonio culturale nel mondo. L’Italia- ha aggiunto- e’ leader nella protezione dei tesori archeologici ed e’ sempre stata al nostro fianco nel contrasto agli scambi illeciti, al contrabbando e alla distruzione di beni artistici. Lavoreremo- ha concluso- per programmare una visita del ministro Franceschini in Iraq e firmare il memorandum proposto durante il nostro incontro”.