Michele Galvani, per Il Messaggero, raccoglie la denuncia pubblica di Danilo Mei: «Sono disperato, ho bisogno di ritrovare mio figlio. Sto impazzendo, le ho tentate veramente tutte ma non sono mai riuscito a ottenere nulla, anche a causa di negligenze ed errori giudiziari».
L’uomo racconta cosa è accaduto al momento della sparizione del figlio: «La mia compagna morì di infarto quando lui aveva un anno e mezzo, decisi di andare in Polonia e lasciai mio figlio ai nonni materni perché dovevo cercare un nuovo lavoro. Una volta tornato, non c’era più nessuno. La nonna, Inna Caruk, e lo zio materno, David Kiss, me lo hanno portato via. Il nonno materno nel frattempo è morto, di lui avevo un numero. Ho girato tra Budapest ed Eindhoven, gli ultimi indirizzi utili, ma nulla».
Danilo Mei, che vive a Roma, non ha intenzione di arrendersi. Nemmeno di fronte ad ostacoli clamorosamente insormontabili e francamente inaccettabili. «Mi sono rivolto al mondo intero, da Striscia alle Iene, fino a “Chi l’ha visto“, per non parlare di avvocati che promettono ma poi scopro che non esiste neanche una denuncia al Tribunale.