Sono passati 28 anni dalla Strage di via D’Amelio, nella quale persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio). Emanuela era una ragazza dolce e coraggiosa, una ragazza che credeva nei valori e nei sani principi. Emanuela seppur giovanissima aveva fatto una scelta, aveva scelto la divisa, quella divisa di cui andava orgogliosa, seppur l’avesse portata lontana dalla sua amata terra:“la Sardegna”. Da donna ho voluto dare il giusto ricordo a questa grande donna sarda, con un omaggio speciale dedicatole da un grande artista sardo: Cristian Cocco. Cristian Cocco non solo è stato lo storico inviato sardo di Striscia la Notizia, ma è un grande artista molto amato da tutto il pubblico italiano che, con il suo indimenticabile “ajo” è arrivato dritto al cuore della gente. Artista a tutto tondo, autore, scrittore, regista, produttore e attore tra i protagonisti della famosa serie tv “L’isola di Pietro”, al fianco di Gianni Morandi, interpretando il nostro amato Ispettore Pinna (Ispettore di Polizia del Commissariato di Carloforte).
Cristian, pensando a Emanuela, ho pensato a te. Solo un grande artista sardo come te, può omaggiare una grande donna sarda come Emanuela. Il tuo ricordo?
Il mio ricordo su Emanuela Loi è legato proprio a quel maledetto giorno del 19 luglio del 1992. Avevo 21 anni io e poco meno di 25 anni lei. Entrambi giovani, con la differenza che, mentre io svolgevo un semplice lavoro, lei con coraggio espletava una funzione molto pericolosa, facendo parte della scorta di un Giudice nel mirino della Mafia che combatteva da tempo e che li ha portati alla morte! E’ nota a tutti, la frase di Borsellino indirizzata ad Emanuela Loi appena si presentarono: “E lei dovrebbe difendere me? Dovrei essere io a difendere lei”. Sicuramente, una frase dettata dal voler alleggerire la tensione che avvolgeva quel periodo, una frase dedicata ad una giovane ragazza che si apprestava a svolgere un ruolo molto delicato. Ovviamente quell’attentato ha scosso profondamente tutti gli italiani, non posso che avere un ricordo triste e doloroso che ha colpito una mia conterranea (unica donna della scorta).
Il tuo personaggio de l’Ispettore Pinna, nella serie tv di successo “L’isola di Pietro” è stato tra i personaggi più amati. Hai vestito i panni di un Ispettore di Polizia. Per te personalmente, cosa rappresenta la Polizia di Stato?
Per quanto riguarda l’Ispettore Pinna mi viene difficile parlare del personaggio di una fiction, dopo la riflessione su una vera poliziotta che ha dato la sua vita per difendere quella di Borsellino. Però ci provo. Pinna è un Ispettore, simpatico, ligio al dovere e sempre determinante nel corso delle indagini. Devo confessare che interpretare l’Ispettore Pinna non è stato difficile, in quanto ho voluto renderlo il più realistico possibile cercando di dargli la mia vera personalità. Prima di girare, essendo amico di tanti poliziotti, ho chiesto varie informazioni per non cadere nella macchietta, pur dandogli quel piglio simpatico. Spero di essere stato all’altezza, perchè fare il poliziotto nella finzione è un gioco, nella realtà non posso che esternare la mia grande stima e ammirazione per il lavoro indefesso delle Forze dell’Ordine.
Un tuo messaggio finale e speciale, in ricordo del Giudice Paolo Borsellino e di ciò che questo grande uomo ha lasciato in eredità ai giovani (la speranza di un futuro migliore fatto di onestà e ideali, ideali come la giustizia).
Su Paolo Borsellino restano poche cose da dire più di quello che già si è detto negli anni. Un uomo che a scapito della sua vita ha combattuto contro uno dei tanti nei della nostra amata Italia. Un uomo che deve essere da esempio alle nuove generazioni, per far si che il mondo capisca che c’è bisogno di queste persone per rendere migliore la vita stessa.