Dipendenti dell’Ama a Roma sezionavano le salme, le tagliavano con un coltello, buttando i resti nell’ossario comune: sono immagini devastanti quelle che vengono dal cimitero Flaminio, risalenti a gennaio e febbraio scorso. Se ne parla oggi nell’articolo di Giuseppe Scarpa sul Messaggero.
La Procura di Roma, scrive Il Messaggero, si prepara ora a chiedere il rinvio a giudizio a 15 persone tra dipendenti Ama e impresari funebri: le accuse da parte del pm Pietro Pollidori che si occupa dell’inchiesta sono truffa, corruzione, vilipendio di cadavere e induzione alla corruzione.