A raccontare la storia di Ettore sono stati i volontari della Caritas che lo hanno conosciuto il 26 febbraio, poco prima dell’inizio del lockdown – come riporta romatoday.it – per l’emergenza Coronavirus. Durante quell’incontro, racconta la Caritas in una nota “ci ringraziò della visita ma ribadì più volte di non aver bisogno di nulla e di essere in grado di cavarsela da solo. Non ci siamo arresi e la settimana successiva l’operatrice Simona è tornata da lui e l’ha convinto a riordinare casa insieme“.
Ettore era contento di vedere Simona. “Durante il periodo del lockdown abbiamo continuato ad andare a casa sua, anche se spesso, nonostante girassimo in lungo e in largo il quartiere, non riuscivamo a trovarlo“.
Ettore è stato trovato morto, nel suo letto, da solo, invisibile agli occhi di un quartiere intero.
Il giorno del suo funerale non si è presentato nessuno.