ROMA, 12 LUGLIO – Stava urlando ”io muoro qui”, continuamente, a dorso nudo e con la chiara intenzione di volersi gettare nel Tevere. Un ragazzo eritreo, Hadgu Isegazeab di 25 anni senza fissa dimora, quando e’ stato prontamente salvato da un agente di polizia in servizio presso l’Ispettorato Vaticano, l’assistente capo Andrea Scaccini. ”Non e’ la prima volta che gli uomini e le donne dell’ Ispettorato Vaticano, diretto dal dott. Luigi Carnevale danno prova di coraggio ed abnegazione – ci tiene a sottolineare il segretario generale del Mosap, Fabio Conesta’ – se consideriamo che oltre al servizio pubblico fuori dal perimetro ”sacro” di San Pietro, queste donne e questi uomini sono allerta 24 ore su 24 perche’ devono proteggere e sorvegliare una delle aree piu’ sensibili al mondo. Poi, quando fuori servizio, danno anche prova di grande coraggio ed umanita’ allora ancor di piu’ e’ un orgoglio per tutto il corpo della Polizia di Stato”. Ma veniamo ai fatti. ”Scaccini, stava recandosi in servizio – fa sapere Conesta’ – ha visto una volante della Polizia con un collega fuori dall’ auto con lo sguardo rivolto verso l’esterno di Ponte Vittorio, si e’ fermato e notavano questo ragazzo di colore con la chiara intenzione di suicidarsi. Il collega della volante, tenuto per mano con grande fatica dall’ autista della volante stessa sporgendosi tentava di afferrare il ragazzo che pero’ non rispondeva all’appello. A quel punto il ragazzo si lasciava cadere a peso morto ma con un gesto repentino Scaccini afferrava il giovane eritreo e aiutato dall’altro collega lo metteva in salvo sulla balaustra del ponte”. L’equipaggio protagonista insieme all’assistente capo Scaccini sono Salvatore Militello e Giuseppe Di Costanzo in forza al 3/o nucleo Sezione Volanti”. Il giovane eritreo e’ stato portato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santo Spirito.