PADOVA – Ha tentato di far rispettare le regole del distanziamento invitando una donna che era senza mascherina ad indossarla ma è stato dapprima insultato e poi picchiato dal marito di lei con una potente sberla, che gli è costata tre giorni di prognosi. Vittima il nonno vigile in servizio di sorveglianza al giardino di piazzale Azzurri d’Italia a San Carlo. Ad assistere all’aggressione nonni e genitori che quasi ogni giorno accompagnano i loro bimbi al parco e che hanno prontamente richiesto l’intervento della polizia.
IN PENSIONE
«Sono in pensione e faccio il nonno vigile in una scuola, ma ora sono in servizio ai giardini. Come lavoro ero controllore sui mezzi dell’allora Sita, credo di sapermi relazionare con le persone. Qui il mio compito è far rispettare le regole. L’altro giorno c’era un gruppo di una decina di persone, tutti moldavi, e tutti assiepati su una panchina dove al massimo si sta stretti in quattro – racconta ancora comprensibilmente scosso R. M. – Mi sono avvicinato col sorriso e le mani in tasca e ho iniziato a spiegare le regole da seguire. Ho ricordato ad una signora del gruppo che si dovrebbe indossare la mascherina, ma subito sono iniziati gli insulti. Dapprima la donna si è messa a urlare chiedendo chi ero, come mi permettevo. Ho cercato di mantenere la calma, ho risposto che indossavo la pettorina del Comune e stavo solo svolgendo il mio compito ma per tutta risposta sono partite le offese. Si è avvicinato il marito della donna che mi ha sputato contro anche lui insultandomi pesantemente. Ho fatto per allontanarmi ma ha aperto la mano e mi ha colpito forte prendendomi il mento, la bocca ed il naso».
L’ALLARME
Una signora seduta su un’altra panchina ha subito avvisato le forze dell’ordine ed una pattuglia è arrivata in piazzale Azzurri d’Italia. «Con il gruppo c’era una coppia sempre di moldavi, persone squisite che conosco perché presto servizio nella scuola delle bambine: all’arrivo della pattuglia si sono allontanati anche loro molto scossi – afferma R.M. – Quando ha visto le divise l’uomo ha tentato di difendersi dicendo addirittura che io avevo aggredito la moglie, sostenuto dai suoi amici, ma per fortuna c’erano tante persone che hanno assistito a quanto era successo. Sul momento non ho voluto andare al pronto soccorso, anche se mi girava la testa. Sono tornato a casa e mi sentivo sempre peggio anche perché la sberla è stata talmente forte che ho barcollato. Dopo un’oretta sono andato all’ospedale, mi hanno dato tre giorni di riposo per la violenza del colpo».
R.M. sottolinea che continuerà a svolgere il suo servizio ma non senza timori. «Se dobbiamo controllare secondo quanto ci viene chiesto – conclude il nonno vigile – ci piacerebbe però che ci fossero anche regole chiare e tutele perchè purtroppo spesso dobbiamo affrontare persone che non ragionano. Spero che quanto mi è accaduto serva a far capire che ci vuole maggiore sicurezza». Spaventati i genitori e i nonni che hanno assistito all’aggressione. «Abbiamo visto l’uomo partire con un pugno o una sberla e il nonno vigile barcollare, per questo abbiamo chiamato aiuto. É diventato difficile frequentare il parco con i bambini – commenta una nonna – questo è solo l’ultimo episodio, anche giorni fa un altro nonno vigile è stato insultato. Telefoniamo spesso a vigili, polizia e carabinieri. Qui nessuno rispetta le regole, per giorni abbiamo dovuto sopportare la presenza di un gruppo di rom che spadroneggiava. Serve sorveglianza, i nonni vigili fanno quello che possono a loro rischio».
fonte il gazzettino.it