E’ tanta l’indignazione dei sindacati di Polizia per quanto avvenuto sull’Autostrada A32.
Fsp Polizia: Tav, chiodi in autostrada, Fsp Polizia: “Questo è terrorismo, attacchi diretti indiscriminatamente a chiunque. Urgono risposte diverse”
“Quello che è avvenuto stanotte sull’autostrada A32 è un attentato di stampo terroristico a tutti gli effetti. La gravità di questo attentato non si può minimizzare e meno che mai ignorare. Disseminare un’autostrada di chiodi a tre punte significa attentare indiscriminatamente alla vita di chiunque, e potenzialmente causare una strage. I mezzi delle forze dell’ordine sono stati danneggiati, la loro professionalità ha consentito di evitare il peggio, e registriamo molta gradita solidarietà. Però bisogna riflettere sulla tragedia che si sarebbe potuta verificare ove mai a rimanere coinvolti fossero stati dei civili. L’escalation di violenza che si registra in prossimità del cantiere della Tav richiede con urgenza risposte diverse da quelle adottate fin qui. Non sono ammesse leggerezze quando c’è in ballo la vita degli operatori in divisa, per non parlare di quella della popolazione. Protestare è una cosa, attentare all’incolumità pubblica è cosa ben diversa. La protesta è sacrosanta, il terrorismo non è minimamente ammissibile. Ora confidiamo che rapide indagini possano assicurare alla pronuncia della giustizia i responsabili di questa violenza delirante… una pronuncia ferma e severa”.
E’ il commento di Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, dopo quanto avvenuto la scorsa notte sull’autostrada A32, dove un tratto della carreggiata in direzione Bardonecchia, all’altezza della galleria Cels, è stato disseminato da chiodi a tre punte. Danneggiati i mezzi della colonna delle forze dell’ordine diretti al cantiere della Tav di Chiomonte, in particolare un Daily dei Carabinieri, uno della Guardia di finanza e uno del Reparto Mobile della polizia di Stato, oltre all’auto di un funzionario. L’autostrada è stata chiusa ed è stato necessario l’intervento del reparto della Polizia di Firenze che, a piedi, ha effettuato la bonifica, con lunghi e pesanti disagi”.
ES Polizia: è terrorismo di piazza, va isolato o inevitabili conseguenze
“Era evidente l’escalation che era iniziata il 24 giugno con minacciosi agguati ai poliziotti impegnati nei servizi in Val di Susa che consumavano i pasti, cui erano seguite le azioni di disturbo durante il loro sonno negli alberghi: un clamoroso tentativo d’intimidazione rimasto senza conseguenze fisiche solo grazie all’altissima professionalità di funzionari ed agenti coordinati dalla questura, ma l’acquiescenza delle Istituzioni ed il silenzio dei politici ha aperto la strada ad un ovvio salto di qualità dell’aggressione e, purtroppo, siamo solo all’inizio”.
Così Vincenzo Chianese, Segretario generale di ES Polizia, che prosegue: “I chiodi a quattro punte che, come attivisti No Tav avevano già fatto in passato, sono stati sparsi stanotte sulla carreggiata dell’autostrada da uno dei sentieri che sormonta l’uscita della lunga galleria Cels che sull’omonimo viadotto al sopraggiungere dei mezzi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e della società autostradale Sitaf che stavano raggiungendo i cantieri, potevano causare una tragedia che avrebbe potuto coinvolgere anche privati cittadini ed avere di dimensioni incalcolabili, potendosi i numerosi mezzi pieni di uomini ribaltare, prendere fuoco o precipitare nella scarpata”.
“Si tratta di ‘terrorismo di piazza’ e, come ogni fenomeno terroristico, lo si può fermare solo isolandone i protagonisti. Per questo tutte le forze politiche hanno oggi il preciso obbligo morale di far sentire subito e forte la loro voce: insieme a sindaci ed amministrazioni locali devono prendere immediatamente le distanze da ogni tipo di azione che abbia nel mirino i lavoratori di polizia, spiegando che non sono le FFOO le vere ‘truppe di occupazione’. Questo ruolo spetta invece alle centinaia di professionisti del disordine, che nulla hanno a che vedere con la Valle e che, in realtà, girano continuamente l’Italia alla ricerca di pretesti per attuare le note condotte violente”.
“I chiodi su quel tratto di autostrada c’erano già stati in passato e con loro presto torneranno anche i ‘fuochi d’artificio’ del passato, poi i bastoni, le sassaiole e chissà cos’altro, secondo un tristemente noto copione” – si accalora Chianese: “per questo rinnoviamo il nostro appello a politici ed amministratori locali affinché isolino chiunque attacchi in qualsiasi modo i Servitori dello Stato ed al Ministro Lamorgese affinché abbandoni l’illusione di tener sotto controllo il fenomeno concedendo a costoro di umiliare i poliziotti: non è solo vergognoso, ma anche del tutto inutile”.
“Se si vuole evitare il rischio che questa diventi un’estate di sangue è indispensabile che vengano smantellati campeggi, presidi ed altri focolai di disordine, impedendo a chiunque sia già stato identificato come protagonista di turbative dell’ordine pubblico l’accesso alla Valle, senza se e senza ma. Altrimenti – conclude Chianese – sarà inutile stupirsi e ‘stracciarsi le vesti’ quando si scateneranno le inevitabili violenze, con le fatali conseguenze. Siamo stanchi di ripeterlo da troppo tempo: per essere credibili ‘le Istituzioni ascoltino i poliziotti da vivi, anziché piangerli da morti’”.
Pianese (Coisp): intervenire prima che poliziotti rischino la vita
“L’agguato subito dalla Polizia di Stato questa notte in Val di Susa sarebbe potuto finire in una tragedia purtroppo già annunciata”. Così in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, in riferimento all’attacco subito dal Reparto Mobile della Polizia di Stato diretto al cantiere della Tav di Chiomonte, durante il quale all’interno della galleria Cels sull’autostrada A32, sono stati sparsi dei chiodi per forare le gomme delle auto. “Ancora una volta – continua – a pagarne le spese sono stati gli agenti di Polizia che rappresentano il primo cordone di sicurezza dello Stato, quello più esposto alla mercé di delinquenti e criminali. Il livello dello scontro politico e culturale sulla Tav che si sta verificando da anni, ormai ha raggiunto un punto drammatico. In Val di Susa sono tanti i gruppi organizzati anti-Tav, più o meno violenti, che devono essere fermati e repressi prima che commettano dei veri e propri atti terroristici. Se le Forze dell’Ordine non saranno messe in grado di operare in sicurezza e se l’Autorità competente continuerà a chiudere gli occhi di fronte a questa escalation di violenza derubricandola come un atto di folklore, saranno inutili i proclami di solidarietà e vicinanza quando ci ritroveremo a piangere le vittime” conclude.