Cinque piloti new generation e un campione del mondo molto più datato come Kimi Raikkonen. Sono in tutto sei i driver della Formula 1 che pur indossando la maglia nera con la scritta ‘end racism’ decidono di non aderire totalmente all’iniziativa lanciata da Lewis Hamilton in occasione del via del Gran Premio d’Austria che segna l’inizio della stagione 2020 di Formula 1. Insieme al ‘vecchio’ filnlandese, l’ultimo campione del mondo della Ferrari, restano dritti in piedi sul traguardo dello Spielberg l’olandese Max Verstappen (Red Bull), il monegasco Charles Leclerc (Ferrari), lo spagnolo Carlos Sainz Jr (oggi in McLaren e nel 2021 a Maranello), il russo Daniil Kvyat (AlphaTauri) e l’italiano Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo).
Sono in 14, invece, a mettersi in ginocchio sulla griglia di partenza prima del semaforo verde seguendo l’invito di Hamilton che per l’occasione ha indossato una maglietta nera con scritto Black Lives Matter, mentre tutti gli indossavano maglia “End Racism”. I restanti sei, compreso il ferrarista Leclerc, decidono di protestare in modo diverso spiegando la loro posizione sui social: “Penso che la cosa importante siano i fatti e i comportamenti quotidiani più che i gesti formali che potrebbero essere percepiti come controversi in alcuni paesi – afferma su twitter il pilota monegasco della Ferrari – Non mi metterò in ginocchio a terra, ma ciò non significa affatto che sono meno impegnato degli altri nella lotta contro il razzismo”.
A Leclerc fa eco l’altro giovanissimo della Formula 1 Verstappen: “Penso che tutti abbiano il diritto di esprimersi quando e come desiderano. Non mi inginocchierò ma rispetterò e sosterrò le scelte personali di ciascun pilota” E insieme a Hamilton contro il razzismo si è mossa anche la Mercedes che per l’avvio della stagione ha sfoggiato una livrea tutta nera per sostenere il movimento Black Lives Matter, mentre il paddock e le monoposto sono adornate per questo fine settimana con arcobaleni in omaggio alle lotte contro il razzismo ma anche contro il Covid-19. Impegno diretto anche da parte del patron americano della Formula 1 con la nuova fondazione ‘We Race as One’ che ha tra i suoi obiettivi la creazione di una cultura più inclusiva e diversificata all’interno della massima categoria dell’automobilismo, avvicinando i migliori talenti nei ruoli tecnici, commerciali e aziendali. Una iniziativa a cui ha deciso di aderire anche la Fia con una donazione di un milione di euro.
ANSA