A poco più di un anno dalla sua liberazione Graziano Mesina, l’ex bandito sardo di 78 anni, dovrà tornare in carcere. Lo stabilisce il verdetto della Cassazione pronunciata ieri sera: che rigetta il ricorso dei suoi legali e conferma la condanna a trenta anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Questa l’accusa con cui nel 2013 era stato arrestato in Sardegna con un blitz all’alba: era considerato a capo di due bande criminali attive tra l’isola e la penisola. Non solo droga: estorsioni, minacce e anche il piano per un sequestro di persona. Mesina da allora aveva trascorso sei anni in cella, dopo la revoca della grazia concessa dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2004. Poi di nuovo la libertà dal carcere nuorese di Badu’e Carros – a giugno 2019 – e il rientro nella sua Orgosolo, con il solo obbligo di firma e di trascorrervi la notte. Una svolta inaspettata dovuta a un passaggio tecnico: era scattata la decorrenza termini e non erano state depositate in tempo le motivazioni della sentenza d’appello. Ma ora, proprio nel suo paese, secondo quanto riporta l’Unione sarda, da ieri sera Grazianeddu (questo il suo nomignolo) si è reso irreperibile. Ed è dunque, ancora, ricercato.