«Te lo giuro, l’ho trovata questa mattina prima di entrare in spiaggia…». Giulio Betti, ricercatore CNR, ha fatto brillare gli occhi dei collezionisti e salire la rabbia degli ambientalisti pubblicando l’immagine di una scheda telefonica risalente agli anni ’90. E più precisamente al1994, questo l’anno di scadenza indicato dalla “Sip”, la vecchia Telecom, ai clienti che utilizzavano queste schede per le telefonate dalle cabine pubbliche. «Ero nella macchia poco prima dell’ingresso ad una spiaggia libera a Bibbona (Livorno), stavo sistemando la mia bici quando l’ho notata tra la vegetazione. Se devo essere sincero era difficile individuarla tra le foglie e la sabbia…». Fatto sta che su Twitter si è scatenata l’ironia degli utenti che hanno contestato soprattutto la pulizia della spiaggia: «La Macchia della Magona è tenuta molto bene. Però l’inciviltà delle persone vale oggi come 30 anni fa…».
Insomma un salto indietro nel tempo che ha fatto sorridere alcune persone. Altri, con amara ironia, hanno sottolineato le condizioni dei mari italiani. Poca manutenzione soprattutto nelle spiagge libere: “Non degradabile in saecula saeculorum”, “Accetta solo gettoni e miniassegni”, “Quella carta ha più anni di me ed è ancora lì, leggibile ed integra”, “Sicuramente vale molto più di qualunque minibot” questi soltanto alcuni dei commenti a un post diventato subito virale.
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