‘La morte di Pamela Mastropietro, pur con il suo carnefice in galera con l’ergastolo, grida ancora vendetta.
La denuncia dell’ archiviazione dello stupro ai danni di Pamela Mastropietro e’ dei giorni scorsi e questo perche’ la vittima non era potuta andare dalle forze dell’ ordine a dire nomi e cognomi delle bestie che l’avevano seviziata.
Noi poliziotti, noi del Mosap siamo sconcertati perche’ la fame di giustizia non e’ mai sazia e perche’ noi avevamo preso a cuore la vicenda di Pamela organizzando incontri di solidarieta’ con la famiglia”. Lo dice Fabio Conesta’ segretario generale del sindacato di Polizia Mosap, secondo il quale ”una notizia del genere non puo’ passare in sordina, tutti devono e dobbiamo sentirci chiamati in causa se poi esistono normative giuridiche che consentono agli stupratori di poterla fare franca”.
”La cosa triste – conclude Conesta’ – e’ che questi stupratori del giorno prima se la spassano tranquilli. Dunque solo la vittima di uno stupro puo’ denunciare, se muore si archivia. Uno schiaffo in faccia alla famiglia di Pamela. Grazie Giustizia!!!!”.