di Roberto Di Stefano – Segretario Nazionale NSC (Nuovo Sindacato Carabinieri)
Ogni turno di servizio sulla strada include quel tipo di rischio che è legato alla nostra professione. Questo lo sappiamo, ne siamo professionalmente consci e conviviamo con questo aspetto, ma sicuramente alcuni aspetti vanno evidenziati. Innanzitutto è da diverso tempo che ogni volta che qualsiasi Carabiniere in ogni intervento è influenzato negativamente dalla possibilità che ogni suo ingaggio fisico possa essere oggetto di attenzioni penali e civili. Chiaramente andare su un intervento che presuppone e poi obbliga una opposizione fisica impone uno stress che può limitare una azione che in certi frangenti deve essere decisa e ferma, proprio per limitare conseguenze più gravi sia per i militari operanti che per altre persone coinvolte. Un equipaggiamento ergonomico e un sistema di difesa elettrico come il taser, promesso da anni ma ancora non distribuito per tutte le pattuglie, aiuterebbe la risoluzione di questo tipo di eventi in modo rapido e soprattutto in sicurezza non solo per le Forze di Polizia ma anche per evitare escalation di violenza che possono coinvolgere altre persone. Il Nuovo Sindacato Carabinieri già da diverso tempo ha chiesto alla catena gerarchica di accelerare il processo di distribuzione sia del taser che di qualsiasi nuovo tipo di equipaggiamento logistico che possa agevolare il lavoro dei Carabinieri, nonché un addestramento mirato e costante. Senza dimenticare che lavoriamo in camicia, cravatta, giacca, berretto, bandoliera e altri orpelli decorativi che limitano una vera agibilità operativa, probabilmente l’unica Forza di Polizia in Europa che fa servizio come se dovesse andare a una cerimonia. Sarebbe il caso di pensare alla sostanza e di smetterla di preoccuparsi solo della forma. Un saluto di pronta guarigione al Collega, ricoverato qui a L’Aquila in attesa di intervento. NSC ha già offerto tutto il supporto necessario attraverso i nostri responsabili Aquilani che sono andati a trovarlo stamattina.