Era nuovamente tornato a Piove di Sacco, dopo essere stato accompagnato in un centro vicino a Roma per la sua espulsione, il marocchino che lo scorso febbraio aveva creato non pochi problemi alla comunità. Lo straniero aveva danneggiato l’ufficio postale del paese della Saccisica che era rimasto chiuso per 10 giorni. Le motivazioni? Non gli era arrivato il reddito di cittadinanza. Qualche giorno più tardi era stato di nuovo denuciato per aver occupato abusivamente un’abitazione.
Il 15 febbraio su proposta dei carabinieri della locale compagnia nei confronti del quarantenne Abdelouahed Atourabi era stata disposta la revoca del permesso di soggiorno ed era stato accompagnato dai militari al centro di accoglienza di Ponte Galeria, vicino a Roma, dal quale avrebbe dovuto essere espulso. Qualche giorno dopo il suo arrivo, però, sono scattate le misure per contenere il diffondersi dell’epidemia da coronavirus che hanno reso impossibile eseguire materialmente il provvedimento di espatrio per la chiusura delle frontiere tanto che il nord africano era stato liberato. L’uomo ha fatto ritorno a Piove di Sacco e i militari si sono messi di nuovo alla sua ricerca, rintracciandolo nel pomeriggio di giovedì all’interno di un bar del paese. Successivamente è stato accompagnato in Questura a Padova per la notifica di un secondo provvedimento di espulsione e quindi trasportato al centro di permanenza temporanea di Gradisca d’Isonzo. Lungo la strada lo straniero, che non si rassegnava all’idea di dover lasciare l’Italia, è andato in escandescenza reagendo violentemente nei confronti dei militari e provocando dei lievi danni al mezzo di servizio, senza per fortuna conseguenze fisiche per i militari. In serata è stato affidato al personale del centro per il suo definitivo allontanamento dal territorio nazionale.
fonte padovaoggi