11 giugno 2020 L’anno scorso le donne di “Non una di meno” l’avevano imbrattata con la vernice rosa durante il corteo dell’8 marzo. Ora sono i ‘Sentinelli di Milano’, a fare una lettera appello al sindaco Beppe Sala e al Consiglio comunale per chiedere di rimuovere la statua dedicata a Indro Montanelli, giornalista e scrittore che in Africa durante il colonialismo italiano si macchiò della colpa di fare di una bambina eritrea la sua concubina. A lui la giunta del sindaco Gabriele Albertini intitolò anche il giardino di Porta Venezia dove c’è la statua a lui dedicata. Un tema molto controverso che viene adesso legato all’omicidio in America dell’afroamericano George Floyd, scatena il dibattito in Rete e in futuro approderà in aula a Palazzo Marino.
L’appello per la rimozione è sulla pagina Facebook dell’associazione che si batte per i diritti: “A Milano ci sono un parco e una statua dedicati a Indro Montanelli, che fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale, durante l’aggressione del regime fascista all’Etiopia. Noi riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti e richiamiamo l’intero consiglio a valutare l’ipotesi di rimozione della statua, per intitolare i Giardini Pubblici a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza”, si legge nel post subito condiviso e approvato da migliaia di persone. Molte però anche le critiche arrivate in coda allo stesso post, come avvenne l’anno scorso dopo la manifestazione delle femministe.