Ci sono anche quattro finanzieri tra le 15 persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Roma con l’accusa di produzione e vendita di capi d’abbigliamento contraffatti nonche’ di corruzione. Le misure cautelari personali emessa dal Gip del locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica capitolina. Le indagini condotte prima su delega della Procura della Repubblica di Tivoli e successivamente proseguite da quella di Roma hanno consentito di ricostruire l’intera filiera del falso partendo dai prodotti messi in vendita presso un banco ambulante gestito da due fratelli romani operanti nei mercati rionali della Capitale e dei Comuni limitrofi. Gli ambulanti direttamente o tramite propri collaboratori non erano solo sistematicamente dediti alla commercializzazione di capi di abbigliamento contraffatti ma acquistavano anche capi neutri presso commercianti di etnia cinese per poi rivolgersi a persone di origine senegalese per l’apposizione di etichette contraffatte riproducenti nomi e marchi di note griffe della moda Ralph Lauren Ciesse Kway North-Face Colmar Woolrich Stone Island Levis Nike etc.. . A questo punto la merce veniva venduta presso i mercati comunali o rionali su banchi ambulanti appositamente allestiti settimanalmente.
L’attivita’ era particolarmente redditizia a fronte di una spesa iniziale tra i 20 e i 30 euro il capo di abbigliamento taroccato veniva venduto a un prezzo oscillante tra gli 80 e i 90 euro. E il mercato non mancava anche perche’ il capo originale poteva costare fino a 500 euro. Nel corso delle investigazioni i militari del Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma hanno fatto piena luce sui rapporti opachi emersi tra i soggetti indagati e alcuni colleghi in servizio presso Reparti della Capitale. In particolare sono stati documentati singoli episodi in cui gli imprenditori colpiti da sequestri di merce contraffatta ad opera di pattuglie della Guardia di Finanza hanno chiesto ausilio ai quattro appartenenti al Corpo oggi arrestati promettendo o elargendo loro regalie di varia natura un telefono cellulare capi di abbigliamento ed accessori cene per cercare di limitare i danni ovvero venire a conoscenza di indagini a loro carico o di attivita’ di controllo. Sulla base delle risultanze investigative il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dei 2 fratelli imprenditori e di un Finanziere gli arresti domiciliari nei confronti di 7 persone 4 imprenditori e 3 militari l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 4 persone e infine il divieto di dimora nel Comune di Roma congiuntamente all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di un ulteriore soggetto.
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