Scarcerazione boss per la pandemia La mia sensazione e’ stata quella di uno scivolone istituzionale . Lo ha detto Giovanni Chinnici ospite insieme al magistrato Armando Spataro del programma Soul-Testimoni in onda su Tv2000 sabato 23 maggio ore 20.50 in occasione dell’anniversario della strage di Capaci. Giovanni e’ il figlio di Rocco Chinnici il giudice che fondo’ il pool antimafia chiamandovi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983 a 58 anni. Il suo ricordo e’ testimonianza di dolore e di un’eredita’ la rettitudine la dedizione alla giustizia la fiducia nello Stato anche quando e’ lo Stato a lasciar sole le vittime. In linea generale – ha proseguito Chinnici – e’ chiaro ed evidente che lo Stato deve essere in grado di garantire la custodia dei carcerati all’interno delle strutture carcerarie e anche in momenti di difficolta’ come quelli indotti dall’ emergenza del coronavirus questo principio deve essere mantenuto. Tra l’altro qualcuno ha anche osservato che proprio il regime del 41-bis dovrebbe garantire di per se’ proprio l’assenza di contatti e quindi anche l’assenza di contagio. Ripeto credo che sia stato un po’ in linea generale uno scivolone che debba essere recuperato prontamente . Chinnici ha poi sottolineato a Tv2000 una connessione tra fuga dei cervelli e mafia C’e’ un fenomeno che viene ignorato in questi anni dall’opinione pubblica e anche dalla stampa che e’ quello della cosiddetta fuga dei cervelli. Noi stiamo facendo prospetticamente un grande regalo alla mafia perche’ le migliori risorse del sud di tutta Italia e in particolare nel sud se ne vanno decidono di trasferirsi stabilmente al nord o fuori dai confini italiani. Questo significa che la nostra societa’ si impoverira’ sempre di piu’ di risorse intellettuali oltre che di risorse economiche e questo e’ un grande regalo che stiamo facendo alla mafia .