Un pene in marmo, alto circa un metro e pesante 200 chili, è comparso nella giornata di ieri in piazza San Marco, davanti a Palazzo Ducale. A riportarne la foto è stata la pagina facebook Venezia NON è Disneyland. L’installazione, non autorizzata, è rimasta esposta pochi minuti, dopodiché la polizia locale è intervenuta oscurandola con del cartone, prima di rimuoverla. È opera di un artista, che vuole rimanere anonimo.
«Il pene è un simbolo di vita, – ha spiegato l’artista a Dire – afferma che Venezia è viva e ha bisogno di vivere, e provoca invitando a essere duri, non mollare e rialzarsi». Il membro è “imbrigliato” in una mascherina, anch’essa di marmo, con cavi di acciaio a raffigurare gli elastici. Questo rappresenta «le restrizioni imposte dal coronavirus, la distanza tra le persone, la paura del prossimo che è poi la paura di vivere».
Le scritte a pennarello indelebile nero sul marmo riportano l’opera al momento storico, citando ad esempio la “Fase 2” e il “covid 19”, ma rappresentano anche una provocazione. Ad esempio la scritta “prostituzione” vuole spingere a riflettere sulla «mercificazione di Venezia, che al momento è in pausa a causa delle restrizioni per il coronavirus, e l’auspicio che una volta terminata l’emergenza lo sfruttamento turistico della città non torni più come prima».
VeneziaToday