E’ accaduto ancora una volta. A meno di cinque mesi dalla prima e a pochi giorni dall’anniversario della strage di Capaci, a Bitonto sono state distrutte le scritte antimafia installate in via San Luca, che è il cuore del centro antico della città, ma anche una piazza di spaccio.
Era stato il sindaco, Michele Abbaticchio, a volere dieci luminarie che, fra gli altri, riportassero le citazioni di Peppino Impastato e Placido Rizzotto, due icone antimafia. L’aveva fatto per ricordare Anna Rosa Tarantino, la sarta 84enne vittima innocente di mafia, morta ammazzata il 30 dicembre 2017 in via Porta Robustina, nei vicoli del centro antico di Bitonto: si trovò sulla traiettoria di uno dei proiettili esplosi nel corso di una faida tra i due clan che si contendono il mercato della droga. Da un lato quello che fa capo al boss Domenico Conte – condannato a 20 anni dal gup di Bari Francesco Agnino perché ritenuto mandante dell’omicidio – e dall’altro il gruppo dei Cipriano.