TREBASELEGHE – Sfugge al ricovero e manda due vigili in ospedale. Momenti di paura ieri mattina alle 10 in via San Dono a Trebaseleghe. Era in programma un Aso (accertamento sanitario obbligatorio) a carico di un ventiquattrenne del posto. Alla villetta dove risiede con i suoi familiari si sono presentati quattro agenti della Polizia locale del paese guidati dal comandante Graziano Rosato, 61 anni, uno dei più esperti agenti dell’area del Camposampierese. Le forze dell’ordine erano al corrente che l’operazione non sarebbe stata delle più semplici. Due della Municipale sono saliti in casa per tentare di bloccare il giovane, gli altri due sono rimasti all’esterno per intervenire nel caso il ventiquattrenne fosse scappato dalla finestra come già accaduto in passato. Quando la persona ha sentito i vigili alla porta della sua camera, puntualmente si è lanciato nel vuoto dal balcone per fuggire. E’ stato braccato dal comandante Rosato e dal collega G.F. di 62 anni. Nella colluttazione quest’ultimo è rimasto ferito ad una mano. Peggio è andata a Rosato che ha ricevuto una testata che gli ha spaccato gli occhiali e gli ha procurato una profonda ferita alla fronte.
L’ambulanza che doveva servire per accompagnare in ospedale a Camposampiero il ventiquattrenne, dunque, ha portato al pronto soccorso i due agenti. Il più grave dopo essere stato visitato è stato suturato con cinque punti. E’ stato giudicato guaribile in 10 giorni. Più lieve la distorsione alla mano del collega che guarirà in pochi giorni. Il ventiquattrenne oggetto dell’intervento ha invece fatto perdere le proprie tracce. Della vicenda è stato prontamente messo al corrente il sindaco Antonella Zoggia che ieri ha riferito: «La mia massima vicinanza al comandante Rosato e al collega rimasti feriti, sono veramente dispiaciuta per ciò che è capitato». Non è mancata una vena polemica: «I miei operatori hanno lavorato egregiamente per risolvere nel migliore dei modi l’emergenza. Tuttavia per effettuare queste operazioni così delicate ci vorrebbero maggiori risorse umane che di fatto non abbiamo e non ci vebgono fornite». Zoggia ha concluso: «Ho appreso che la persona che doveva essere sottoposta ad Aso non ha agito per far male, ma tutto è avvenuto nel corso della colluttazione che il ventiquattrenne ha posto in essere per guadagnarsi la fuga».
E’ emerso che quello di ieri era il terzo tentativo di Aso a carico del giovane di via San Dono e per l’ennesima volta la persona da aiutare è riuscita a defilarsi. Il cittadino di Trebaseleghe è noto alle forze dell’ordine. In più di un’occasione si è reso protagonista di aggressioni per futili motivi. Soffrirebbe di gravi problematiche comportamentali nonostante la famiglia gli sia costantemente vicino e stia facendo di tutto per aiutarlo.