Gli sposi sono arrivati a bordo di un suv bianco, lei con il bouquet in mano, lui con gli occhi pieni di emozioni. Si chiamano Vincenzo De Rita e Fiorella Tomasino e ne lui ne lei hanno indossato gli abiti da cerimonia, ma una più pratica mimetica. È successo a Beirut, in Libano, dove i due, militari del contingente italiano di stanza a Beirut, si sono sposati nell’ambasciata Italiana durante la missione. La notizia è stata diffusa sui canali social dello Stato Maggiore della Difesa con tanto di video che racconta il lieto evento. Si tratta dei primi graduati dell’Esercito a sposarsi in “teatro operativo”. “I più sinceri auguri dalle ForzeArmate affinché questo giorno sia l’inizio di un felice e lungo viaggio insieme”, gli auguri dei colleghi su Facebook.
L’ambasciatore Nicoletta Bombardiere ha celebrato le nozze di due “peacekeeper”, il caporal maggiore capo Vincenzo De Rita e il caporal maggiore scelto Fiorella Tomasino, in servizio presso il 232simo reggimento trasmissioni di Avellino e attualmente impegnati nella missione di interposizione delle Nazioni Unite nel sud del Libano (Unifil) con la Brigata Granatieri di Sardegna. L’uniforme di servizio e combattimento, che veste i militari impegnati in Patria e all’estero, è stato l’abito da sposa di Fiorella. Lo sposo portava il basco blu dei peacekeeper dell’Onu. Hanno assistito alla cerimonia il comandante del contingente, generale di brigata Diego Filippo Fulco, presente anche in veste di testimone, e alcuni colleghi in rappresentanza degli oltre mille italiani del contingente.
I parenti – come riporta il Riformista – hanno assistito, in collegamento video dall’Italia, come raccontato dall’Agenzia Nova , alla cerimonia che si è svolta con rito civile. Guanti, mascherine e distanze prossemiche imposte dall’emergenza Covid-19, in conformità alle disposizioni vigenti, hanno contraddistinto i diversi momenti della giornata. “Vincenzo e Fiorella, con la loro decisione di sposarsi in missione e di proseguire nel loro mandato, sono un esempio di dedizione al lavoro e al sacrificio. Un esempio concreto di quello spirito di servizio che accomuna i militari”, sono state le parole del generale Fulco comandante del contingente italiano.